di Francesco Oliva
GALLIPOLI (Lecce) – Un’inchiesta bis travolge l’ultima campagna elettorale di Gallipoli. L’ipotesi reato è sempre la stessa: voto di scambio. Cambiano le modalità. Non soldi ma assunzioni: un posto di lavoro nella ditta che gestisce nella città bella la raccolta dei rifiuti. L’indagine va avanti da tempo. Nel massimo riserbo. Gli accertamenti sono affidati agli agenti del Commissariato di Gallipoli su delega del procuratore aggiunto Antonio De Donno. Ai raggi X della Procura sono finite le ultime elezioni concluse nel giugno del 2016 con la vittoria di Stefano Minerva dopo un testa a testa al ballottaggio con Flavio Fasano.
L’indagine è stata avviata con una querela depositata da due giovani di Gallipoli che hanno lavorato per mesi per conto della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti e il servizio d’igiene ambientale. I netturbini non sarebbero stati assunti dopo due anni impiegati come lavoratori stagionali “bypassati” da soggetti ritenuti molto vicino ai candidati che hanno partecipato e poi trionfato nell’ultima tornata elettorale. I dipendenti hanno così deciso di formalizzare una denuncia-querela in Commissiariao dando impulso ad accertamenti e indagini. Sullo sfondo un sospetto: c’è stata la promessa di un posto di lavoro in cambio di un voto per occupare una poltrona a Palazzo Balsamo? Per ora (è doveroso precisare) si tratta solo di ipotesi investigative che impongono di ritenere i soggetti tirati in ballo assolutamente estranei alla vicenda.
Gli accertamenti, però, seppur a fari spenti, vanno avanti. In giornata i poliziotti hanno nuovamente convocato negli uffici del Commissariato uno dei due querelanti per acquisire alcuni chiarimenti ritenuti importanti dagli investigatori. Al vaglio, secondo quanto trapela, ci sarebbero alcuni nomi che si incrociano con un’altra indagine sempre per voto di scambio alle ultime comunali a Gallipoli. Questo secondo fascicolo, condotto dagli uomini di pg della Guardia di Finanza, ha fatto luce su un ipotetico giro di soldi (poche decine di euro) promessi agli elettori in cambio di una preferenza su determinati candidati.