In questi mesi di governo sono cambiate molte cose, è cambiato l’approccio del Sindaco ai problemi della città, ha dismesso i panni del candidato ed ha indossato quelli del primo cittadino. Questo cambio di abito ha portato ad un fisiologico mutamento, che non è né bello, né brutto. Fisiologicamente però ci sono degli equilibri che cambiano, per cui bisogna vedere solo da quale parte propendono.
Si registra un dato non di poco conto. Le truppe salveminiane su facebook si sono ridotte, cresce, invece, un’ opposizione non solo tra gli scranni di palazzo Carafa, ma tra cittadini e commercianti, che poi alla fine dei conti, sono sempre cittadini che hanno dato e danno lustro e vita a questa città.
I social non sono la realtà, ma la descrivono per grandi linee, sono un termometro umorale, registrano i picchi di acidità che abbiamo nelle viscere, in un senso o nell’altro, da una parte e dall’altra. Sono stati una grande arma, consapevole ed inconsapevole di questa ultima campagna elettorale, fatta di compagneros che hanno sposato la causa del cambiamento purchessia, e che hanno passato giornate intere sui social. Oggi questo non ha più senso, oppure, non è poi così necessaria la loro presenza. Tutti tornano a fare quello che sempre fanno, lavoro, famiglia, svago. I livelli di acidità si abbassano e non abbiamo bisogno di sfogatoi.
Quello che rimane però, al netto di tutto è che sui social si sta smettendo di fare tifo da stadio, e si sta tornando a occuparsi di Lecce, anche riconoscendo che il Sindaco, sceso dall’olimpo delle divinità candidatesche, perché si sa che in campagna elettorale tutto è possibile, non è Jim Carrey nel film una settimana da Dio, lo sta comprendendo lui, e lo capiscono i cittadini.
Molte decisioni da lui assunte non sono piaciute, ha incominciato a “sporcarsi le mani”, non potendo più dire a sua discolpa che la giunta si è insediata da poco, registrando la prima vera sconfitta quando ha preso atto che il filobus non poteva essere smontato!
Ma se questi sono i fatti, la presa d’atto di questa umanizzazione del Sindaco sono state queste ultime vacanze natalizie. Dal presepe spostato e declassato ad un mero ammennicolo del Castello Carlo V, alla sostanziale involuzione di Piazza Sant’Oronzo, ad un piano traffico che trova la sua ragione d’essere solo in una ideologica presa di posizione. Ma questo per chi non lo sapesse è normale, i comunisti sono questo, sia ben chiaro: se la realtà non è come la vorrebbero loro, tanto peggio per la realtà! Per trovare giustificazione alla chiusura di via XXV luglio, ed al parziale cambio di direzione di Viale G. Marconi si è tirato in ballo pure lo smog. Risultato: chiusa una strada con pochissime attività commerciali, e poche abitazione, si è ingolfata viale Lo Re, dove le concentrazioni di smog sono aumentate perché era l’unica arteria della città in quel punto utilizzabile. Con il risultato che lo smog ha cambiato dimora: per cui chi abita in via XXV luglio (e sono pochi) poteva respirare, chi viveva in Viale F. Lo Re, ( e sono tantissimi) sono morti asfissiati. A questo si aggiunga che commercianti di zona hanno avuto riduzione dei guadagni, in un periodo che vale un intero anno di sacrifici. Ma per questa giunta un commerciante è un cittadino di serie B.
Queste infauste mosse hanno portato a spostare l’opposizione a questa giunta, che attende l’8 febbraio per capire cosa deve fare da grande, da Palazzo Carafa nelle strade, e nelle attività commerciali che poi non sono altro che prolungamenti delle case dei cittadini leccesi. Al più quindi si può ritenere che per l’attuale maggioranza è preconcetta ed inutilmente polemica non solo l’opposizione politica dei preposti consiglieri, ma anche quella dei semplici cittadini che hanno riferito di aver subito un danno economico per le scelte del Sindaco. Non c’è niente di demoniaco nello sbagliare, nel perpetrare nell’errore si. E’ quindi evidente che questa maggioranza è disposta a dialogare solo con chi le da ragione!
Sulla questione relativa al pagamento dei parcheggi presso l’ospedale Vito Fazzi, ritengo che anche senza voler entrare nel merito della opportunità di far pagare il parcheggio, seppur minimo ai pazienti e parenti, sia pretestuosa la giustificazione che si da a questa libera scelta politico amministrativa. Difatti, provvedere il pagamento dell’area parcheggio al fine di evitare la presenza di parcheggiatori abusivi pare solo una scusa per la seguente ragione: chi corrisponde un obolo ai parcheggiatori lo fa per due motivi: per fare la carità, corrispondere un’offerta ed aiuto; oppure per evitare che per dispetto il parcheggiatore di turno possa danneggiare l’autoveicolo di chi è poco “generoso”. In entrambe i casi quindi i cittadini leccesi continueranno a corrispondere l’offerta, ed i parcheggiatori abusivi continueranno ad esserci. Come di fatto accade!
Ma come si diceva, se la realtà non è come vogliono loro, tanto peggio per la realtà!
Riccardo Rodelli