di Gaetano Gorgoni
LECCE – Lo sforzo per dialogare c’è stato da tutt’e due le parti, ma alla fine sono andati tutti via sulle stesse posizioni. I commercianti chiedono di non chiudere le vie esterne al centro, perché già la chiusura dei parcheggi di Piazza Libertini crea non pochi problemi. Carlo Salvemini, invece, vuole andare avanti, però ascoltando sempre i commercianti. L’incontro tra il comitato spontaneo di commercianti “Lecce Libera”, che si è svolto all’interno dell’Open Space di Piazza Sant’Oronzo, si è caratterizzato per il dialogo quasi sempre sereno (fatta eccezione per un duro scambio di critiche tra l’assessore Foresio e l’imprenditore Valentini, che accusava il primo di ridere dei loro gravi problemi economici). La presenza massiccia degli operatori del settore, che sono riusciti ad entrare a malapena nello spazio, è stata un segnale chiaro del malessere che serpeggia tra chi lavora nel commercio del centro storico. I sostenitori della serrata sono già a quota 300, secondo Lecce Libera. Il sindaco rassicura tutti: “Non c’è alcuna intenzione di ripetere le chiusure natalizie, che erano solo sperimentali”.
I commercianti aprono il dibattito con l’intervento di Sergio Valentini, che chiede chiarezza sui progetti futuri per il centro. “Vogliamo aiutare l’amministrazione: dialogare e collaborare per il bene della città” – spiega il portavoce del comitato spontaneo dei commercianti. Il sindaco di Lecce porta in conferenza le fotocopie degli articoli che raccontano delle proteste dei commercianti negli anni passati, tutte le volte che c’erano iniziative di limitazione della circolazione in qualche via centrale. “Dal 2001 non credo di aver avuto perdite così alte, come nel periodo in cui ci sono state le chiusure di Natale – afferma Sergio Valentini – Inoltre, ci lasciano perplessi le transenne di Viale Marconi, ancora lì, eppure dovevano essere rimosse il 12 gennaio. Allora vorremmo che ci fosse sincerità sui provvedimenti futuri. Lei dice che non ci sono report, dati certi. I nostri registratori di cassa i dati certi ce li hanno. Noi siamo liberi cittadini e non abbiamo posizioni politiche da portare avanti. Il Natale è stato fallimentare: ci aspettavamo un dietrofront dell’amministrazione. Vogliamo sapere se con l’apertura dell’Ex Enel lei chiuderà via XXV Luglio“.
“Non abbiamo intenzione di ribadire il piano natalizio, che è stato un piano sperimentale circoscritto a quel periodo – chiarisce Carlo Salvemini – A Lecce non abbiamo ancora un piano della mobilità sostenibile, non abbiamo un piano parcheggi, non abbiamo un ripensamento della sosta tariffaria: ci siamo trovati a dover affrontare una situazione di emergenza con le casse vuote, perché in passato sono state fatte spese come quelle del filobus. Come ho detto ai colleghi di Confcommercio, sono disponibile a lavorare con le associazioni dei commercianti per poter strutturare un piano della mobilità sostenibile. Quindi, ci sono tutta una serie di provvedimenti su cui l’amministrazione sta lavorando”. Il sindaco spiega che c’è l’ex Enel da far partire, anche se si tratta di un progetto privato, e l’ex Massa, che “si è impantanato”. Nel frattempo, però, in alcuni weekend sono stati attivati alcuni parcheggi messi a disposizione dall’università e dall’Asl. “Stiamo lavorando sull’inversione di marcia di Via Cavallotti per non sovraccaricare le altre vie – spiega il primo cittadino – Anche l’intervento su viale Marconi è fatto per non costringere al giro largo gli automobilisti. Sono tanti interventi di un mosaico”.
Ma i commercianti non si fidano: vogliono rassicurazioni sulle chiusure, vogliono che non si ripetano le chiusure natalizie. “Io e lei siamo dei privilegiati perché abitiamo in centro e possiamo muoverci a piedi – spiega l’imprenditrice Greco – Ma ci sono tanti anziani e persone che vengono da fuori che non possono rinunciare all’auto. Lei ha eliminato i parcheggi di Piazza Libertini. La prego di provvedere a fare quello che la passata amministrazione non ha fatto: aprire i parcheggi necessari a Lecce”. “Codacons, Confcommercio e Confesercenti mettano sul tavolo i dati che hanno sciorinato – spiegano in un comunicato i commercianti del comitato spontaneo, che credono di più ai loro numeri concreti – Hanno affermato che il commercio ha avuto risultati eccellenti nel periodo di chiusure natalizie al traffico. Delle associazioni serie non possono permettersi di parlare sulla base delle loro simpatie personali o politiche, quindi, deduco che abbiano le rilevazioni scientifiche di ciò che affermano. Al sindaco vorrei chiedere come sono state fatte, da chi, su quale campione, in quale periodo e da quale società accreditata le rilevazioni statistiche che ci dicono che ci sono state 15 mila auto in meno e 19 mila persone sulle navette.
Noi parliamo di cose concrete, vissute sulla nostra pelle: abbiamo chiamate e disdette delle prenotazioni in quel periodo, abbiamo i registratori di cassa che parlano chiaro. Allargando il cerchio delle chiusure si genera più traffico in quartieri già martoriati dallo smog. Si sposta il problema da via XXV Luglio in Viale Otranto, come un gioco delle tre carte. Le chiusure sono state penalizzanti e azzardate perché non sono realizzabili senza parcheggi idonei. In realtà i parcheggi, con la chiusura di Piazza Libertini, sono diminuiti drasticamente e i palliativi come il Principe Umberto non salvano una situazione drammatica per il commercio. La gente scappa nei centri commerciali e nei ristoranti dove c’è il parcheggio facile. Siamo favorevoli a chiusure razionali e non demagogiche. Il centro storico è già chiuso: si faccia rispettare questa chiusura, ma non si allarghino le chiusure alle vie limitrofe senza prima garantire un servizio indispensabile per l’utenza che spende come quello dei parcheggi”.
”L’amministrazione ha un problema: se parlo con le vostre associazioni di rappresentanza e poi scopro che non siete d’accordo, come faccio a capire con chi mi devo rapportare? – si chiede il sindaco – Decidiamo insieme come rendere più attrattivo il centro. Siamo aperti alle vostre proposte. Per il resto, le chiusure natalizie non avranno una replica”. La linea dei commercianti resta la stessa: viale De Pietro e Via XXV Luglio non si devono chiudere mai, perché in tutte le città del mondo sono i centri storici ad essere chiusi, non le arterie che portano al centro. “Su questo non siamo disponibili a nessun tipo di compromesso. Non c’è una spiegazione logica nel chiudere via XXV Luglio, perché non posso rimuovere lo smog da quella via per portarla da un’altra parte”. “Non accettiamo dicktat” – replica Salvemini. La battaglia si infuoca di nuovo.