di Gaetano Gorgoni
LECCE – La novità è che non ci sono novità. Le firme restano 16 e Carlo Salvemini resta al suo posto. Tutto rimandato al bilancio di previsione fissato per marzo. I sedici del centrodestra si sono dati appuntamento davanti all’ufficio del segretario comunale. Attendevano Godot. Il Movimento 5 Stelle ha dato picche da sempre. L’Udc, anche se nella corsa al Parlamento è col centrodestra, ha sempre giurato lealtà a Salvemini. Come nella commedia beckettiana, la coalizione attendeva l’arrivo di qualcuno che avrebbe cambiato le sue sorti, ma alla fine è stata solo l’attesa la grande protagonista della vicenda intrisa d’assurdo. Nei corridoi qualche sorriso sarcastico dell’assessore Sergio Signore, che era venuto a godersi lo spettacolo. Poi, un po’ di umorismo da bar sul “caso Thailandia”, con la consigliera Gigante non pervenuta: qualcuno la immaginava impegnata in una sconsolata lotta per raggiungere il Consolato o in una stanza a fotografarsi con i poster di un’isola deserta. L’umorismo dei corridoi comunali è perfido.
Alla fine, dopo qualche mugugno, una riunione in cui volavano le urla e un’uscita di scena con la faccia rabbuiata di Monosi e Messuti, Michele Giordano ha rilasciato la dichiarazione a nome di tutto il gruppo. Alberto Russi ha consegnato la firma autenticata da un notaio, senza presentarsi. “Ci siamo presentati qui coesi, come avevamo annunciato, manca la firma che speravamo arrivasse: quella della nostra consigliera si sapeva già che sarebbe stato difficile farla arrivare” (cliccate sull’immagine per vedere la dichiarazione, ndr). La diciassettesima consigliera non ha portato bene al centrodestra: si resta tutti in campo nell’incertezza del futuro, anche se già partono i comunicati “anti-inciucio”. Al bilancio qualcuno potrebbe dire sì a Salvemini? È questo il grande dubbio che agita gli animi della coalizione in cui ognuno si guarda le spalle col coltello tra i denti.