F.Oli.
NARDO’ (Lecce) – E’ stata avanzata richiesta di messa alla prova per sette degli otto baby imputati, tutti di Nardò, accusati di aver picchiato due giovanissimi nel corso di un tentativo di rapina il 20 aprile scorso. L’udienza è stata aggiornata all’11 maggio per la formulazione dei programmi che, nel frattempo, dovranno essere stilati dai servizi sociali. Nel frattempo un ottavo imputato, V.A.G., 15enne, (difeso dall’avvocato Andrea Frassanito) ha definito la propria posizione con una sentenza di non luogo a procedere emessa dal gup Aristodemo Ingusci. Così come emerso dagli atti d’indagine, la sua posizione si è rivelata estremamente defilata. Potranno invece chiudere la propria vicenda giudiziaria con l’istituto concesso ai minorenni J.S. e F.S., di 15 e 17 anni, arrestati a novembre per gli atti di violenza compiuti su uno studente costretto a denudarsi e a masturbarsi davanti ad un telefonino e infine rapinato e i loro presunti complici: S.M., 17 anni; P.M., di 15; M.V.S., di 14; L.V., di 15 e V.M.G., all’epoca dei fatti minorenne. I sette sono accusati di tentata rapina, lesioni personali aggravate e danneggiamento in concorso. Il solo F.A.S risponde di porto di arma e minacce.
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Imerio Tramis e condotta dai carabinieri di Nardò, ha ricostruito l’episodio. P.M., spalleggiato dal gruppo, salì sullo scooter del giovane preso di mira tentando di portarlo via. J.S. chiese con insistenza le chiavi mentre F.A.S. estrasse dalle tasche dei pantaloni un coltello a serramanico con una lama di circa 5 centimetri esibendolo all’indirizzo del proprietario dello scooter. I teppisti buttarono a terra il mezzo a due ruote prendendolo a calci. I due ragazzi, presi di mira, non mollarono. Cercarono di difendersi ma vennero sopraffatti dal branco. I due, arrivati a Nardò da un paese limitrofo, vennero picchiati con schiaffi, calci, un bastone e il casco sottratto al proprietario dello scooter (da qui l’accusa di furto). Gli aggressori furono messi in fuga solo grazie all’intervento di alcune persone adulte che minacciarono l’intervento della polizia. I bulli si allontanarono senza portar via il ciclomotore.
Le due vittime, invece, furono costrette a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di Galatina. Dopo la denuncia si è sviluppata un’articolata indagine condotta dai carabinieri. I militari hanno acquisito dichiarazioni e sentito persone informate dei fatti risalendo ai presunti aggressori grazie anche a una perfetta conoscenza del territorio. I sette imputati sono difesi dagli avvocati Andrea Ettore Santo, Giuseppe Bonsegna, Massimo Muci, Marcello Risi e Tommaso Valente.