CAMPI SALENTINA – Dopo la costituzione di un comitato, alcuni cittadini ed esponenti di centrodestra tornano a protestare “contro lo svuotamento dell’ospedale”. I consiglieri Caroppo, Manca e Congedo lanciano l’allarme: “Il presidente Emiliano fermi programmazione e discuta con i territori. Dal Gargano a Santa Maria di Leuca la situazione delle strutture ospedaliere pugliesi è identica. Campi è l’emblema di programmazioni caotiche e incomprensibili, di scelte sbagliate, che hanno compromesso i livelli assistenziali sul territorio: ospedali declassati, reparti chiusi, servizi sottratti -come è stato quello ad esempio del laboratorio di clinica patologica a Campi e che sta demolendo la struttura ospedaliera.
Tra Governo e Regioni ci sono uno scambio ed un rimpallo di responsabilità per cui non si comprende chiaramente di chi sia la competenza specifica. E’ vero che la Regione si muove nell’ambito di un quadro normativo (D.M. n°70) che mette dei paletti alla tenuta dei punti di primo intervento, ma il punto è comprendere se ci sia o meno una visione di Sanità sul territorio che sia adeguata alla domanda di salute che viene dai cittadini. Noi riteniamo che quello che manca sia proprio questo: la mancanza di visione d’insieme che porti ad razionalizzazione del sistema, equilibrando sanità ospedaliera e di territorio.
Invece, in perfetta continuità Vendola – Emiliano sono state fatte scelte che hanno prodotto un sistema sanitario regionale inadeguato e che fa acqua da tutte le parti. Peraltro attuato senza alcun coinvolgimento e collaborazione dei territori (in primis dei sindaci, che sono autorità sanitaria oltreché voce dei cittadini). Chiediamo pertanto al presidente Michele Emiliano di fermare questa programmazione -seppur non si tratti di un atto del consiglio regionale ma di governo- e di rimettersi a discutere con i territori per avere delle indicazioni chiare e certe che possano portare ad una Sanità vicina ai cittadini”.
SANITA’, ZULLO: “SOSTITUIRE I PUNTI DI PRIMO INTERVENTO CON AMBULANZE MEDICALIZZATE? ASSURDO, SI DEVE POTENZIARE L’ASSISTENZA TERRITORIALE!”
Dichiarazione del presidente del gruppo regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Ignazio Zullo
I Punti di Primo Intervento (PPI) sono strutture funzionali al sistema di emergenza sanitaria la cui funzione è indispensabile per alleviare i Pronto Soccorso (ormai diradati) degli ospedali da prestazioni correlate ad urgenze minori e per offrire al paziente una prima stabilizzazione nell’alta complessità, al fine di consentire il trasporto nel Pronto soccorso più appropriato.
Se è vero che il futuro dei PPI è la trasformazione in postazione medicalizzata del 118 entro un arco temporale predefinito, è altresì vero che questa trasformazione deve avvenire con il contemporaneo potenziamento dell’attività sanitaria territoriale al fine di trasferire al sistema dell’assistenza primaria le patologie a bassa gravità e che non richiedono trattamento ospedaliero secondo protocolli di appropriatezza condivisi tra 118, DEA, HUB o Spoke di riferimento e Distretto, mantenendo rigorosamente separata la funzione di urgenza da quella dell’assistenza primaria.
Nella Puglia di Emiliano e del centrosinistra, purtroppo!, prevale il depauperamento dei luoghi di cura e delle risorse impiegate rispetto al potenziamento della Prevenzione e delle funzioni assistenziali territoriali. Insomma, si chiudono i PPI ma il potenziamento della medicina territoriale è lacunoso ed assente. E in assenza di potenziamento delle funzioni assistenziali territoriali, la chiusura dei PPI è da considerarsi pericolosa per i pazienti. E’ sufficiente leggere il D.M. 70/2015, nella parte inerente la rete dell’emergenza-urgenza, per comprenderlo.
Già ora con i PPI attivi nelle sale dei pochi Pronto Soccorsi residuati assistiamo al sovraffollamento di pazienti costretti a lunghissime attese anche di 24 ore, figuriamoci cosa potrà avvenire con la chiusura dei PPI in assenza del potenziamento delle funzioni assistenziali territoriali.
Serve una rivoluzione civile e democratica che parta dalla presa di coscienza delle comunità di una Sanità Pugliese fatta di scelte di pianificazione ed organizzazione inaccettabili e dannose di un Presidente-Assessore assente ed inadeguato.