COPERTINO ( Lecce ) – Viva l’Italia, l’Italia liberata,
l’Italia del valzer, l’Italia del caffè.
L’Italia derubata e colpita al cuore,
viva l’Italia, l’Italia che non muore.
Viva l’Italia, presa a tradimento,
l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l’Italia, l’Italia che non ha paura.
Viva l’Italia, l’Italia che è in mezzo al mare,
l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare,
l’Italia metà giardino e metà galera,
viva l’Italia, l’Italia tutta intera
Francesco De Gregori
25 APRILE 208
73° Anniversario della Liberazione d’Italia
La data del 25 aprile più che mai simboleggia: la capacità di riscossa e di mobilitazione di un popolo duramente provato dalla dittatura, dalla guerra e dalla fatale disfatta della fuorviante alleanza con la Germania nazista; la capacità di nobile reazione e di rapida ricostruzione delle forze dello Stato che più rischiavano di uscire umiliate dal crollo dell’8 settembre 1943, cioè le nostre Forze Armate, che avevano
storicamente legato la loro missione alla causa delle guerre per l’unità e l’indipendenza della Nazione, fino a superare la durissima prova del primo conflitto mondiale.
E’ importante che tutte le entità che hanno combattuto per l’Italia compiendo il proprio dovere fino all’estremo sacrificio: formazioni partigiane, unità delle vecchie e nuove Forze Armate, combattenti della Guerra di Liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate, combattenti alleati, militari e civili passati attraverso le prove della prigionia e dell’internamento, e ancora altre, siano ricordate nella ricor-
renza odierna.
Per un ricordo comune, condiviso, della Resistenza e di ciò che ha significato nella storia della nostra patria ed in quella di tutti noi, in occasione del 73° anniversario della Festa della Liberazione, ricorrenza fondamentale nella storia dell’Italia unita, di quelle che più ne hanno segnato il cammino sulla via dell’indipendenza, della dignità, della libertà, della coesione nazionale e convivenza democratica, la comunità cittadina e le rappresentanze delle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado, delle Associazioni, delle Organizzazioni Partitiche e Sindacali sono invitate a partecipare alle celebrazioni di commemorazione del 25 aprile, previste secondo il seguente programma, sviluppato in due giornate:
25 APRILE 2018
Ore 09:00
Piazza Umberto I – XVII Manifestazione Podistica “Sempre per la vita” – raduno dei partecipanti;
Ore 10:00
Inizio gare (si svolgeranno separatamente per fasce d’età); al termine seguiranno le
premiazioni;
Ore 11:30
Incontro dei partecipanti alla cerimonia presso la sede del Municipio, in via G. Matteotti, articolazione del corteo e partenza per Piazza Umberto I, (attraversando
piazza del Popolo e via Margherita di Savoia).
Ore 11:40
schieramento in Piazza Umberto I e, a seguire, cerimonia dell’alza bandiera e de-
posizione della corona d’alloro ai Caduti.
Ore 11:50
lettura del messaggio del Presidente della Repubblica;
gli studenti del Liceo don Tonino Bello ricordano la resistenza con canti, letture ememorie sull’olocausto;
discorso celebrativo del Sindaco.
Ore 12:20 esibizione coro “Fantasie di Voci” del 3° Istituto Comprensivo.
*********************
28 APRILE 2018
Chiesa delle Clarisse, Via Margherita di Savoia – Centro Storico
Ore 19:30
presentazione del Libro MATITE SBRICIOLATE
I militari italiani nei lager nazisti: un testimone, un album, una storia comune. – di Antonella Bartolo Colaleo
dialoga con l’autrice Marisa Manno.
********************************
“MATITE SBRICIOLATE ”
storia degli internati militari
Si intitola Matite sbriciolate il libro di Antonella Bartolo Colaleo che sarà presentato dal 22 al 28 aprile prossimo a Lecce e in diversi Comuni della provincia.
E’ la storia di un internato militare barese, il capitano Antonio Colaleo, il quale dopo l’8 settembre ’43 viene catturato nell’isola di Creta, in Grecia, e deportato nei lager del Terzo Reich: Biala Podlaska, in Polonia, Sandbostel e Wietzendorf, in Germania.
Furono 650 mila i militari italiani che dopo l’Armistizio dissero No alla repubblica di Salò per restare fedeli alla loro Patria. Arrestati, privati delle armi e dei loro beni, furono trasportati su tradotte in condizioni disumane e vissero due anni in un inferno, soffrendo la fame e il freddo; morirono di stenti, di malattie e violenze. Quasi 50 mila di loro non fecero più ritorno a casa.
Non prigionieri di guerra ma IMI, Internati Militari Italiani: questa divenne la loro condizione per decisione di Hitler. Furono così esclusi dalla protezione della Convenzione di Ginevra in favore dei prigionieri per essere usati come manovalanza a buon mercato nelle fabbriche tedesche in una Germania oramai al collasso.
Nell’estate del ’45 finalmente a casa. Ma il rimpatrio fu doloroso. Molti si sentirono abbandonati, accolti dall’indifferenza e dal sospetto di tradimento. Per questa ragione i militari deportati non raccontarono le loro storie, si rinchiusero in un silenzio dignitoso cercando solo di dimenticare.
Antonio Colaleo condivise la prigionia con lo scrittore Giovanni Guareschi e l’attore Gianrico Tedeschi nel campo di Sandbostel. Dopo aver nascosto alcune matite colorate sbriciolandole nelle tasche affinché sfuggissero ai controlli, documentò i lager con 34 disegni: colori sfumati, immagini delicate e di grande bellezza. La nuora Antonella Bartolo è partita da quei disegni, rimasti chiusi in un cassetto per più di settanta anni, per ricostruire la storia della prigionia di Antonio Colaleo. Ha ripercorso il suo viaggio verso la deportazione, ha incontrato gli ultimi testimoni, ha confrontato memorie scritte e fotografiche, ha ordinato le ricerche degli storici visitando ciò che resta dei luoghi della prigionia.
Nel libro, che è un racconto ma anche un’indagine storiografica, si intrecciano passato e presente, storie e testimonianze. I ricordi del protagonista, riportati dall’autrice, vengono annodati alle storie dei militari prigionieri e se ne ottiene una nuova trama di grande coinvolgimento emotivo.
La pubblicazione dei 34 disegni è un contributo importante per la conservazione dei documenti e per tenere viva la Memoria dell’internamento militare italiano.
Antonella Bartolo, nata a Bari, vive dal 1975 a Chieri, Torino. Laureata in Scienze Politiche all’Università di Torino ha lavorato come free lance in alcune testate giornalistiche piemontesi ed è stata responsabile della comunicazione di un’azienda leader nel settore dell’energia.
Le presentazioni saranno accompagnate da testimonianze, letture, proiezioni e da una mostra dei disegni fatti nei lagher da Antonio Colaleo.
28 aprile: ore 19,00, Copertino, Chiesa delle Clarisse.
A cura di Comune di Copertino.
Maggiori informazioni sul sito: www.matitesbriciolate.com