LECCE – Dopo i recenti fatti di cronaca avvenuti nella Villa Comunale di Lecce, il capogruppo di “Grande Lecce”, Alberto Russi, aveva depositato lo scorso 30 aprile un’interrogazione, A distanza di oltre un mese e mezzo, però, nessuna risposta sarebbe arrivata. “Il 30 aprile – spiega Russi – avevo depositato un’ interrogazione ai sensi dell’art. 54 del regolamento del consiglio comunale, che imponeva una risposta entro 15 gg. dal deposito. Con quel tipo di atto, invitavo l’assessore Signore, il Sindaco Salvemini e la Giunta tutta, a prendere non solo atto dei gravi casi di violenza che si sono verificati nella Villa Comunale di Lecce, bensì ad attuare una strategia comune per evitare che certi fatti potessero ripetersi. Tanto mi è a cuore la questione che nel 2017, nei primi atti di questa consigliatura, mi ero reso parte diligente chiedendo una intensificazione di telecamere nella città, avente funzione deterrente rispetto alla commissione di reati.
Successivamente – aggiunge Russi – al deposito dell’interrogazione del 30 aprile, nessuna risposta ho avuto né io, né la città. Al più il Sindaco si è inventato la figura del vigile di quartiere in zone in cui fortunatamente non si sono registrati casi di violenza, lasciando scoperta proprio la villa Comunale.
Il risultato di questa inadempienza? Il 5 giugno un quarantenne armato di coltello tenta di derubare una donna proprio nella Villa Comunale. Anche dopo questo gravissimo caso, l’amministrazione tace, così come tace sul piano traffico, sui parcheggi, sull’anfiteatro Rudiae, mentre è attivissima sui cineforum!
Ora mi chiedo: Lecce è amministrata, oppure è in autogestione?”