MELENDUGNO – La signora Anna e i figli Giorgio e Paolo non ci stanno: nella trasmissione di Lucia Annunziata Barbara Lezzi ha rincarato la dose dicendo che Vittorio Potì volle il gasdotto a San Basilio. “La senatrice dice che tra il 2008 e il 2009 l’ex sindaco si mosse per portare la Tap a San Foca (‘fece battaglia per portare il gasdotto a San Foca’)- spiega il sindaco di Melendugno – Ma Vittorio Potì diventò sindaco solo a giugno del 2009″. Inoltre, anche la data del 2013 è sbagliata: il noto politico socialista non poteva aver pressato per concludere l’iter autorizzatorio fino a quell’anno visto che muore due anni prima, nel 2011. “La senatrice, invece di chiedere scusa e di prendersi le sue responsabilità prova a prendersela con persone che essendo morte non possono replicare – spiega il sindaco Marco Potì – Gli eredi e i fratelli difenderanno in tribunale l’onore di Vittorio Potì, ingiustamente infangato”.
Dopo gli attacchi su Facebook, la senatrice continua sulla sua linea anche da Lucia Annunziata: spara su Pd e anche sul compianto Vittorio Potì. La senatrice Teresa Bellanova non ci sta: “Dunque, senza provare la minima vergogna, la Ministra Lezzi afferma oggi di aver sempre saputo di come non fosse possibile bloccare la realizzazione del gasdotto Tap.
Il che non le ha impedito di sottoscrivere a pochi giorni dalle elezioni un patto con il Comune di Melendugno e, di fatto, con il Movimento No Tap, con tanto di foto e di sorriso sui social, impegnandosi a fermare un’opera pur sapendo che, per il punto cui era giunto l’iter di realizzazione, quell’infrastruttura non fosse più da tempo nella disponibilità della politica.
Lo sapeva lei, che oggi dimostra di conoscere inoltre perfettamente e a menadito le date, i passaggi e addirittura le paternità delle volontà politiche alla base della localizzazione dell’approdo definita in tempi ben lontani dai Governi Renzi e Gentiloni, e immaginiamo lo sapessero anche tutti gli altri attivisti e parlamentari del Movimento 5Stelle che non hanno esitato ad attaccarci sui social e nelle piazze, criminalizzandoci come i peggiori amici della lobby.
Sapevano e hanno mentito, sbraitando nelle piazze, aizzando la protesta, criminalizzando gli avversari, promettendo quel che – ne erano perfettamente consapevoli – non potevano nel modo più assoluto garantire. Uno spettacolo vergognoso consumato sulla pelle dei cittadini, degli elettori, del territorio”.
“ll commento della senatrice Bellanova rispetto alle dichiarazioni odierne del ministro Lezzi sul Tap è al limite del delirante – afferma il deputato pugliese del MoVImento 5 Stelle Leonardo Donno. È talmente disperata nel tentativo di ritagliarsi uno spazietto che pur di fare affermazioni si lancia in spropositi. Con quale coraggio si permette di parlare: lei è stata sottosegretario e vice ministro degli ultimi tre governi, targati Pd. Quegli stessi governi che hanno spinto in ogni modo per realizzare il Tap e per farlo approdare a Melendugno, forzando la mano per anni”.
“Adesso, dopo tutti i disastri combinati, Bellanova si permette anche di andare a fare le pulci al ministro per il Sud, tra l’altro affermando che Barbara Lezzi sapeva da tempo che il Tap non poteva essere fermato. Affermazione falsa e pretestuosa, visto che il ministro Lezzi oggi ha ribadito per l’ennesima volta una cosa molto diversa. Ovvero, che lei, come noi tutti, sapeva che bloccare l’opera sarebbe stato molto difficile, ma che comunque avrebbe fatto con il governo tutti i tentativi possibili in tal senso. Le uscite di Bellanova sono veline, con zero contenuti e qualche bugia di bassa lega, che partono in automatico. Si dovrebbe parlare solo quando si ha qualcosa da dire cosa che, nel caso della senatrice del Pd, deve accadere molto raramente”.