F.Oli.
CAVALLINO (Lecce) – Una vendetta tribale per punire un giovane che aveva osato intraprendere una relazione sentimentale per alcuni mesi con la moglie. Picchiato e umiliato nelle vicinanze del cimitero di Lecce orinandogli in testa. Ancora prima minacciato per telefono e costretto ad allontanarsi da Lecce e dalla Puglia per sfuggire alle promesse di morte. Per questa lunga serie di angherie un 48enne di Cavallino, è stato condannato in abbreviato dal gup Carlo Cazzella a 3 anni e 8 mesi di reclusione con le accuse di stalking ed estorsione a fronte di una richiesta di 6 anni. L’imputato, difeso dall’avvocato Angelo Vetrugno, dovrà anche risarcire l’amante, un 21enne di Cavallino, costituitosi parte civile con l’avvocato Vito De Pascalis. V.C. è sempre detenuto dal mese di agosto quando venne arrestato dai carabinieri della locale stazione agli ordini del luogotenente Riccardo De Bellis sulla scorta di un’ordinanza a firma del gip Simona Panzera e richiesta dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci.
Sono stati proprio i carabinieri, dopo la denuncia della persona offesa, a ricostruire una lunga serie di molestie, angherie e soprusi che l’uomo avrebbe compiuto da settembre dello scorso anno anno fino ad agosto nei confronti di quel giovane punito a più riprese per aver intrapreso una relazione con sua moglie. Facendo leva sul proprio curriculum criminale, l’imputato avrebbe minacciato a più riprese il giovane amante della moglie minacciandolo anche di morte con telefonate e messaggi (nonostante la vittima avrebbe cambiato cinque schede telefoniche) e inviandogli foto relative ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.
Per sfuggire ai propositi di vendetta, il giovane sarebbe stato costretto ad allontanarsi ripetutamente e anche per consistenti periodi dal proprio abituale luogo di dimora e a nascondersi presso le abitazioni di familiari fuori provincia e anche fuori Regione. Nella spirale dell’odio sarebbe finito anche il padre del 21enne costretto a consegnargli una Smart intestata alla moglie per poi rivenderla per 1200 euro. Una lunga serie di angherie culminata nell’episodio più umiliante quando, nei mesi scorsi, il giovane sarebbe stato convocato in una campagna alle spalle del cimitero di Lecce dove il 48enne lo avrebbe aggredito con schiaffi e pugni, offeso e poi costretto ad inginocchiarsi per orinargli in testa. Le intimidazioni, infine, sarebbero state estese anche agli amici del ragazzo minacciati di pesanti ritorsioni se avessero continuato a frequentarlo.