NARDO’/GALLIPOLI (Lecce) – La Procura di Lecce ha aperto un’indagine sulla morte di Giuliana Nocera, professoressa in pensione di 78 anni, deceduta il 3 ottobre scorso all’ospedale di Gallipoli dopo un lungo ricovero. Il pubblico ministero Paola Guglielmi ha disposto la riesumazione della salma e a breve conferirà incarico al medico legale Roberto Vaglio di eseguire l’autopsia. Nel frattempo sono state sequestrate le cartelle cliniche e sono in corso le operazioni di identificazione del personale sanitario che ha tenuto in cura la donna.
A chiedere l’intervento della Magistratura per fare luce su questo presunto caso di malasanità è stato il figlio della donna, assistito dall’avvocato David Dell’Atti. Ha presentato una dettagliata denuncia proprio nel giorno dei funerali con cui ha ricostruito gli ultimi mesi di vita della madre nonostante non sia ancora in possesso di referti medici. L’odiessea della prof in pensione ha inizio il 31 agosto quando l’anziana docente viene ricoverata nel nosocomio gallipolino per problemi al fegato, uno stato generale di astenia e forti dolori.
Nonostante già nei giorni precedenti il figlio avesse accompagnato la donna in ospedale senza che venisse ricoverata e senza che venissero disposte analisi. A dire della famiglia la situazione da parte dei medici non era stata rappresentata come grave e dopo poche ore si è reso necessario un secondo accesso. Da quel giorno, però, la prof non avrebbe fatto più ritorno a casa aggravandosi sempre di più. Il figlio lamenta, in particolare, il percorso terapeutico adottato oltre al mancato ricorso al reparto di terapia intensiva che, secondo i familiari, avrebbe consentito alla donna di salvarsi. Solo nel reparto di pneumologia o di rianimazione, a detta dei familiari, e con macchinari adeguati la signora avrebbe potuto superare l’insufficienze respiratoria e renale.
Su queste domande la Procura è stata chiamnate a dare le giuste risposte in attesa di accertamenti medici e indagini specifiche sul decesso di un’insegnante molto conosciuta nella cittadina neretina dove aveva insegnato per anni materie umanistiche.