LECCE – Aggressione in pieno giorno, tra le auto in sosta nel parcheggio del pronto soccorso. Attimi di paura questa mattina, intorno alle 11.30, per una donna, vittima di un tentativo di rapina all’esterno dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
Scrivo della donna aggredita oggi nel parcheggio dell’Ospedale Vito Fazzi nella duplice veste di “giornalista e legale della vittima”, dalla quale sono stato autorizzato a raccontare l’accaduto.
La signora, che intende rimanere anonima, aveva accompagnato la madre al pronto soccorso per un malore. Una volta affidata la genitrice alle cure dei medici del nosocomio, si allontanava per parcheggiare l’auto nell’area di parcheggio interna.
Appena scesa dalla macchina l’uomo, un africano della Nuova Guinea, l’aggrediva strattonandola e spingendola lontano dalla macchina, sottraendole le chiavi per rubare quanto vi era all’interno.
Dopo lo shock iniziale, la donna iniziava ad urlare per attirare l’attenzione di eventuali passanti, mentre, in preda al panico, chiamava il 118 che, nonostante non fosse competente per questo tipo di chiamate, avvisava la sicurezza dell’ospedale.
Nel frattempo l’immigrato, già noto alle forze dell’ordine per avere perpetrato rapine a danno di altre donne, continuava a chiedere alla vittima il cellulare e la borsa, strappandole l’ombrello dalle mani e provocandole un trauma al polso per il quale, alla vittima, è stata diagnosticata una contusione con prognosi di 7 giorni.
Il delinquente continuava a minacciarla dopo averle già sottratto il denaro che si trovava in auto insieme ad alcuni oggetti, tra i quali delle pen drive utilizzate dalla donna per lavoro.
Ad evitare il peggio è stato l’intervento, alle prime urla, di una coppia di giovani sconosciuta alla vittima, la quale intende utilizzare questo canale mediatico per ringraziare i giovani che, se lo riterranno opportuno, potranno contattare il sottoscritto per ricevere i ringraziamenti direttamente dalla donna.
Immediatamente intervenivano un vigilante ed un poliziotto di servizio al nosocomio, i quali richiedevano tempestivamente l’intervento della Squadra Volanti di Lecce che, arrivata sul posto, fermava l’uomo e conduceva in Questura la vittima per la querela poi raccolta dal Sov.te Di Lorenzo Basilio e dal V. Sov. Marti Carmine. Ma la donna intende ringraziare uno ad uno i poliziotti della Questura di Lecce, uomini e donne, senza i quali non vi sarebbe stato un lieto fine.
Una storia come tante, non v’è dubbio, ma che si ripete, ormai, troppo frequentemente e che rischia di indurre i cittadini alla passiva accettazione di qualunque gesto venga loro inferto. Un immigrato senza lavoro, una donna italiana, madre di figlie e figlia di una madre bisognosa di cure, che per fare il suo dovere subisce un’aggressione nella sua terra, da chi vi accede senza averne rispetto.
Civili, guardie e poliziotti, tutti hanno giocato un ruolo fondamentale in questa faccenda. I loro interventi, probabilmente, hanno salvato la donna da un epilogo più drammatico.
Ma, da giornalista e ancor più da avvocato, mi chiedo: farà lo stesso il magistrato nei prossimi giorni per evitare che il malvivente continui a molestare e rapinare donne? I cittadini sperano di si.
FLAVIO CARLINO