NOHA (Lecce) – In lacrime ha spiegato di aver esploso un colpo accidentalmente senza alcuna cìvolontà di ammazzare. Si è difeso così nel corso dell’udienza di convalida Angelo Baglivo, contadino 37enne, di Noha (frazione di Galatina), accusato di aver gravemente ferito il compaesano Gerardo Gugliersi, di dieci anni più piccolo, nel pomeriggio di giovedì in contrada “Sirgole” tra Noha e Cutrofiano. L’uomo, alla presenza del proprio avvocato Donato Sabetta, si è giustificato riferendo che la sua intenzione fosse solo quella di spaventare il suo interlocutore nonostante ai carabinieri, nell’immediatezza del fatto, abbia confessato che Gulieri non se la poteva cavare così ma sarebbe dovuto morire.
L’indagato non ha fornito informazioni sulla provenienza della pistola calibro 7.65 (detenuta illegalmente) che avrebbe preso dal trattore utilizzata per ferire il compaesano con cui aveva un rapporto di conoscenza. A breve il gip Simone Panzera dovrà convalidare l’arresto ed eventualmente confemare la misura cautelare in carcere disposta dal pubblico ministero Alberto Santacatterina. Non è ancora chiaro il movente. Sparatore e ferito forniscono versioni contrastanti. Così come ricostruito dai carabinieri della stazione di Galatone insieme ai militari del Norm di Gallipoli e ai colleghi del Nucleo Investigativo di Lecce, Baglivo avrebbe subìto pressioni da Gugliersi per vendergli un cavallo e giovedì, esasperato, ha paerto il fuoco.
A dire della vittima (assistito dall’avvocato Angelo Greco) il movente su quanto accaduto giovedì si deve ricercare in altro. Sempre per la compravendita di un cavallo. A parti inverse. Secondo la versione della persona offesa, infatti, la richiesta di acquisto di un cavallo sarebbe arrivata da Baglito per finalità di vita (per lavori in campagna) e non per macello (e con il cavallo destinato al consumo umano). Alle sollecitazioni di Baglivo il 27enne, onesto operaio e senza precedenti penali, avrebbe ribadito la sua volontà di voler vendere il cavallo ad altre persone per usi in macelleria.
Davanti ai tanti rifiuti incassati Baglivo avrebbe iniziato a denigrare il conoscente in paese come una persona che non mantiene fede alle promesse (e in una frazione come Noha il passaparola è estremamente rapido) tanto che Gugliersi avrebbe deciso di presentarsi giovedì pomeriggio nella campagna di Baglivo per avere un chiarimento. Poi degenerato. Ombre vengono gettate anche sul post ferimento. Mentre il giovane era a terra, secondo la versione della vittima, udito lo sparo sarebbero arrivati i genitori di Baglivo che non avrebbero allertato i socccorsi chiamati, in un secondo momento, dalla stessa vittima.
Sarà comunque il prosieguo delle indagini a chiarire con esattezza dinamica, movente ed eventuali responsabilità da parte di altre persone. Nel frattempo Gugliersi, conosciuto da tutti come un gran lavoratore, è sempre ricoverato nel reparto di rianimazione del “Vito Fazzi” in attesa di essere operato per l’estrazione del proiettile conficcatosi nella vertebra cervicale dopo avergli spaccato i denti.