PATÙ (Lecce) – Estratti di “parole date” e di “Di giorni, di parole” in scena a Patù, martedì 18 agosto: il doppio spettacolo curato dal regista teatrale Fabrizio Saccomanno sale su uno speciale palco, allestito all’esterno della prestigiosa Chiesa di San Giovanni, a pochi passi dal monumento delle Centopietre.
I giorni in cui hanno scoperto la paura, il ricordo più spensierato dell’infanzia, come quello in cui il padre regala una bici al proprio bambino, o le memorie del proprio paese di origine. Storie potentissime raccontate assieme all’attore e regista che, nei giorni scorsi, ha tenuto un laboratorio a cittadini, ospiti ed ex ospiti del progetto Sprar locale nell’ambito di Sparpaiati festival, organizzato da Arci. Vengono dal luogo, così come dalla Nigeria, dal Camerun, dalla Siria, dall’Afghanistan. Uno spettacolo di “teatro vero, fatto di improvvisazione, canti e inni alla vita. Una piccola, significativa restituzione al pubblico intitolata “Di giorni, di parole”, alla quale seguiranno estratti di “Parole date” di e con Fabrizio Saccomanno.
A partire dalle 20, dopo i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso, del parroco Don Biagio Errico e dei referenti di Arci, l’operatore e guida turistica Antonio De Marco illustrerà la pubblicazione intitolata “Taccuini di Vereto numero 4”, che verrà distribuita in quella stessa sera al pubblico a titolo gratuito. Un approfondimento archeologico e paesaggistico sulla Chiesa di San Giovanni, su Centopietre e sull’edicola votiva intitolata a Sant’Aloia. Durante l’iniziativa, sarà inoltre presente il furgoncino food truck di Cime di Rape, dove degustare del cibo di qualità.
Fabrizio Saccomanno, ha studiato Antropologia Culturale presso l’Università di Roma. Attore, regista e pedagogo teatrale dal 1998. Ha recitato in molte delle produzioni dei Cantieri Teatrali Koreja: Doctor Frankenstein, La Passione delle Troiane, Il Calapranzi, Molto rumore per nulla, Dimissioni dal Sud, Brecht’s dance, Chart-to-line (Cartoline), Quel diavolo di un Bertuccia, La Crociata dei bambini, Acido fenico. Nel maggio 2007, all’interno del progetto “Scena Nomade” ha diretto insieme a Salvatore Tramacere un Workshop teatrale con i giovani della comunità Rom di Smederevo (Serbia) ed i giovani attori della compagnia Pathos sempre di Smederevo, realizzando lo spettacolo Brat presentato in tournée in Serbia (Šabac, Gimnazija, Smederevo, Belgrado), a Skopje all’interno della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo e poi in Italia (Festival di Napoli, Milano, Lecce, Sicilia).
Per molti anni ha diretto la scuola di teatro dei Cantieri Teatrali Koreja “Pratica in cerca di teoria”. Negli stessi anni ha condotto diversi laboratori nelle scuole e nelle carceri. Nel 2013 lavora in una produzione di Giorgio Barberio Corsetti La guerra di Kurukshetra. Nel 2014 è protagonista insieme a Fabrizio Pugliese dello spettacolo Katër I Radës di Francesco Niccolini prodotto da Thalassia. È autore, regista e interprete della performance “Via” – epopea di una migrazione. È coautore e interprete di “Iancu, un paese vuol dire”, scritto a quattro mani insieme a Francesco Niccolini. Nel 2014 scrive realizza e interpreta lo spettacolo Shoah, Frammenti di una ballata. Lo spettacolo è promosso dal Consiglio regionale della Puglia e prodotto da Farm in occasione della Giornata della Memoria 2015.
In scena insieme a Fabrizio Saccomanno il musicista albanese Redi Hasa, autore delle musiche originali dello spettacolo. In maggio 2015 fonda la compagnia Ura Teatro insieme all’attore e regista Fabrizio Pugliese. Produce inoltre Per Obbedienza, spettacolo con Fabrizio Pugliese sul mistero che accompagna la vita di San Giuseppe da Copertino. Lo spettacolo scritto da Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese e diretto da Fabrizio Saccomanno, ha vinto il bando “I Teatri del Sacro”. Nell’estate del 2015 è actor coach per il Film “La guerra dei Cafoni”, con la regia di Davide Barletti e Lorenzo Conte, produzione Minimum Fax. Nell’aprile del 2015 debutta con lo spettacolo “Gramsci Antonio detto Nino”. Saccomanno è autore dello spettacolo, assieme a Francesco Nicolini e con la collaborazione artistica di Fabrizio Pugliese. Al Napoli Teatro Festival, nel giugno 2018, debutta con lo spettacolo “ Il paese che non c’è. Viaggio nel popolo delle montagne”, con Gianluigi Gherzi, sul popolo curdo. Per Arci segue nel 2018 il laboratorio di narrazione teatrale presso lo Sprar di Tricase, dove porta in scena lo spettacolo Storie dall’altro mondo.
Per prenotare: 347 2485922 oppure a eventi@arcilecce.com.