GALATINA (Lecce) – Obbligava la convivente a partecipare a delle orge con alcuni extracomunitari per più volte al mese. E quando la donna si rifiutava, lui la picchiava. Un cittadino nigeriano, residente a Galatina, è finito sotto processo con le accuse di violenza sessuale aggravata “perché commesso da soggetto legato da relazione affettiva con la vittima”. A stabilire il rinvio a giudizio è stato il giudice per l’udienza preliminare Angelo Zizzari. L’inizio dell’istruttoria è fissato per il 7 dicembre davanti ai giudici della prima sezione penale. In aula sarà presente anche la persona offesa costituitasi parte civile con l’avvocato Angelo Vetrugno. E dire che l’uomo è stato già condannato per i presunti maltrattamenti ai danni della ex compagna ma durante il processo sono emersi gli abusi che hanno convinto la pm Francesca Miglietta a chiedere un nuovo processo per il nigeriano.
La donna, secondo le indagini condotte dagli agenti di polizia, era obbligata a soddisfare le perversioni dl suo compagno. Un incubo iniziato a marzo e concluso a giugno dello scorso anno. Tre mesi in cui la donna avrebbe partecipato a delle orge organizzate dal convivente a cui partecipavano 4/5 extracomunitari. E queste squallide ammucchiate si sarebbero ripetute per almeno cinque volte prima che la donna decidesse di ribellarsi e di denunciare l’uomo che la teneva sotto scacco. Perché quando si rifiutava di avere rapporti veniva picchiata.
Nei mesi scorsi, l’uomo è stato condannato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati. Schiaffi e mani al collo della donna; minacce di portare con sé la figlia in Africa se la convivente (salentina) non avesse trovato un lavoro stabile. Un clima di autentico terrore instaurato in casa tanto che la donna è stata costretta a trasferirsi in un centro antiviolenza. Poi sono spuntati gli abusi e una nuova indagine a carico dell’uomo difeso dall’avvocato Diego Cisternino.