HomeCronacaPaziente palpeggiata durante il trasporto in ospedale? Archiviata inchiesta su tre soccorritori

Paziente palpeggiata durante il trasporto in ospedale? Archiviata inchiesta su tre soccorritori

SALENTO – La giudice per le indagini preliminari Laura Liguori dispone l’archiviazione a carico di tre operatori del 118 accusati di una presunta violenza sessuale su una paziente 43enne, residente in un comune del basso Salento, durante il trasporto in ospedale. Secondo quanto denunciato uno di questi operatori avrebbe allungato le mani nelle parti intime della paziente dopo averle spostato il plaid. Un fatto così increscioso che questa donna, una volta messo piede in ospedale, decise di firmare le dimissioni nonostante fosse stato più opportuno rimanere in struttura per ricevere le cure di cui necessitava. L’episodio risale ai primi di marzo del 2022 quando la donna venne accompagnata presso l’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina per via di un attacco di ansia che aveva colpito la donna, già in cura presso un Centro di salute mentale.

Ebbene nel registro degli indagati erano stati iscritti i nomi di un infermiere di 49 anni, di un autista di 53 e di un soccorritore 68enne. Sulla base delle risultanze d’indagine, il pubblico ministero Luigi Mastroniani aveva avanzato richiesta di archiviazione, ritenendo la ricostruzione della donna piena di anomalie e stranezze al netto delle dichiarazioni rilasciate dagli indagati. Alla richiesta di archiviazione si era opposta la donna tramite il proprio avvocato, Carlo Scarcia chiedendo un’integrazione probatoria che la giudice ha ritenuto superflua. Tra le incongruenze più macroscopiche emerse ci sarebbe proprio il modo in cui i tre indagati si sarebbero posizionati nel mezzo di soccorso perché, come evidenziato dagli avvocati difensori Luca Puce, Biagio Palamà e Cesare Amoroso, avrebbero rispettato alla lettera il protocollo che prevede l’autista alla guida e infermiere e soccorritore nella parte posteriore. E lineari sarebbero risultate anche le dichiarazioni dei tre sulla modalità di trasporto, l’arrivo al pronto soccorso e le operazioni al triage per l’accettazione della paziente.

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Per la giudice, poi, nel decreto di archiviazione viene dato ampio rilievo al grave stato d’ansia e l’attacco di panico della donna che avrebbero potuto indurre la paziente a una percezione alterata di un eventuale contatto fisico. Di fatto, a parere della gip, non sarebbe inverosimile che uno dei due operatori possa aver toccato la donna, ma non nel modo descritto e solo per tranquillizzarla, viste le condizioni in cui versava. E per questo l’inchiesta è finita al macero.

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