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Lecce, a Firenze continua il “mal di gol”. Quarta partita senza segnare e quarta sconfitta di fila

di Flavio De Marco

Giornata votata al riscatto in terra toscana per i giallorossi, una partita con qualche ex di turno. La Fiorentina col 4-2-3-1 schiera Terraciano; Dodò, Milenkovic, Igor, Biraghi; Mandragora, Amrabat; Nico Gonzalez, Barak, Saponara; Kouame.
Lecce col 4-3-3 opta per Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin, Hjulmand, Gonzalez; Strefezza, Colombo, Di Francesco.

La formazione di Baroni si riversa in attacco ed esercita il solito pressing sui portatori di palla, la partita è bloccata: ambo le parti ci si studia e non si tira in porta, problema ormai endemico per il Lecce. I viola si inseriscono con Barak e Kouame, Falcone dimostra di essere all’altezza della convocazione di Mancini su una conclusione di Saponara. Un tiro in porta lo fa il Lecce, ma nella propria: alla mezz’ora Gallo si “suicida” spingendo in porta un cross degli avversari, sbagliando la copertura del suo uomo. Purtroppo Strefezza e Di Francesco non innescano Colombo, si gira a vuoto senza sbocchi. Si va il riposo con il risultato di 1-0. Si riprende senza cambi, Lecce diversamente motivato: occasionissima al minuto quarantasette per il Lecce, Strefezza inventa un assist per Di Francesco che da posizione invitante tira sul portiere.

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Azione non male per il Lecce al minuto cinquantotto con una imbeccata di Colombo che viene murato da Igor. Cambia Italiano, dentro Cabral e Sottil per Saponara e Kouame. Anche Baroni rinfresca la formazione con Oudin e Maleh per Blin e Strefezza. La Fiorentina cerca di chiuderla rischiando ogni tanto di scoprirsi. Helgason e Cassandro prendono il posto di Gendrey e Gonzalez che hanno speso molto: la squadra di casa dal punto di vista fisico-atletico ha un organico invidiabile. Anche Cessay in campo al posto di Colombo per cercare di acciuffare il pareggio. Italiano inserisce Bonaventura al posto di Mandragola, Dunkan per Barak e Koine per Gonzalez. Timida occasione per il Lecce con Cessey che prova ad insinuarsi nell’area avversaria sugli sviluppi di una punizione. Cinque i minuti di recupero per le speranze leccesi e paradossalmente è la Fiorentina a sfiorare il raddoppio, prima con Bonaventura e poi con Amrabat.
Troppo timido in attacco e condannati da un episodio, con qualche favore arbitrale, il Lecce viene sconfitto ed allunga la propria striscia negativa. Non ci siamo assolutamente, la strada per la salvezza non è questa.

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