Falcone 9: non deve sporcarsi troppo i guanti. Si fa trovare pronto quando anticipa con i piedi Dany Mota. Poi Baschirotto decide di fare qualcosa di estremamente illogico gettando tutto il Lecce nelle sabbie mobili più pericolose, lui si mette il mantello da super eroe e para il rigore che può valere una stagione.
Gendrey 6,5: ottima gara per il francese che dalla sua parte ha Carlo Augusto e Caprari, mica due qualunque. A volte, però, esagera nel cercare la soluzione personale porgendo il fianco alle ripartenze del Monza e subendo, quindi, i rimbrotti di mister Baroni.
Baschirotto 4: è un Baschirotto decisamente diverso rispetto a quello osannato per trequarti di stagione. Sicuramente rimane attento in marcatura ed essenziale nelle chiusure; prima, però, era talmente devastante dal punto di vista atletico da cercare e trovare spessissimo l’anticipo annullando il diretto avversario e riuscendo a trasformare l’azione da difensiva in offensiva. L’ingenuità in occasione del rigore è da strappare il cartellino; ma cosa capperi combini?
Umtiti 6,5 probabilmente, nonostante il sole cocente, non suda nemmeno. Partita di un’eleganza e di un’intelligenza tattica a tratti imbarazzante. Sembra essere il papà che gioca la partitella del giovedì con gli amichetti del figlio.
Gallo 6,5: forse il suo primo tempo più bello da quando è a Lecce. Annulla Dany Mota e si concede un paio di sventagliate niente male. Nel secondo tempo cala verso il nulla come tutto il Lecce.
Askildsen 6: schierato da Baroni inaspettatamente dall’inizio. Al 16esimo, dopo l’ottimo strappo di Banda prima sbaglia Strefezza e poi lui spedisce direttamente in curva per “non correre il rischio” di fare gol. A parte questo gioca una partita sufficiente dal punto di vista della disciplina tattica e dello “svolgimento” dei compiti assegnatili da Baroni.
Hjulmand 6: fremeva troppo a stare fuori e poi Blin stava facendo tutto il lavoro sporco da solo; così appena rimesso piede in campo ferma a modo suo Sensi e Carlos Augusto. Rientro fondamentale per l’ultima col Bologna.
Blin 7: si scrive Blin ma si legge Hjulmand. Sradica decine e decine di palloni dai piedi dei giocatori del Monza e spesso si va a buttare dentro la linea difensiva fungendo da centrale aggiunto sui traversoni laterali. Tatticamente perfetto, un po’ meno in fase di gestione della palla.
Oudin 6: cerca, e spesso ci riesce, di innescare gli avanti giallorossi, in particolare Banda. Purtroppo non riesce ad accorciare in tempo per conquistare qualche seconda palla al limite dell’area avversaria trovando così la conclusione verso la porta di Di Gregorio.
Maleh 5,5: in settimana sembrava che si fosse guadagnato una maglia da titolare, poi però Baroni gli preferisce Askildsen e quando entra fa pochissimo per smentirlo.
Strefezza 6: un giocatore come lui al 16esimo del primo tempo deve necessariamente fare gol. Il suo stare in campo è un atto d’amore verso quella maglia che adorna con la fascia di capitano per la seconda volta consecutiva. In evidente riserva atletica riesce comunque a far capire che quando tocca e sposta la palla è difficile stargli dietro.
Di Francesco 6: entra nel momento in cui il Lecce sparisce dal campo nella sua versione offensiva. Lui prova a rendersi utile in qualche modo.
Ceesay 6: partita generosa in cui cerca di tenere palla per far salire la squadra. Ne prende tante da Pablo Marì ma il suo dinamismo gli consente di creare ugualmente qualche grattacapo ai tre centrali di Palladino.
Colombo 8: ci sono momenti che valgono l’eterno. Questo rigore rimarrà per sempre nei cuori del popolo giallorosso.
Banda 7,5: nettamente il giallorosso più in forma del momento a dimostrazione del fatto che la condizione fisica sposta l’asticella in campo. Decisamente imprendibile, peccato che non solo gli avversari ma anche i suoi compagni non riescano a stargli dietro. Se fosse più concreto…
Pezzella sv
Baroni 8: il Lecce non doveva assolutamente perdere e non ha perso ma addirittura ha vinto ed è salvo con una giornata di anticipo. Anche su quest’impresa c’è la firma indelebile di mister Baroni!