CASTRO (Lecce) – La gita in barca per esplorare le grotte di Castro finì in un incubo per una 17enne di Surbo molestata e palpeggiata dallo skipper durante la visita guidata. E dopo la denuncia della ragazza (ora maggiorenne), un 48enne di Castro ha patteggiato 1 anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) con l’accusa di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto nei confronti di una persona che non aveva neppure 18 anni e dall’abuso di prestazioni d’opera. La sentenza è stata emessa dalla giudice per l’udienza preliminare Giulia Proto che ha comunque disposto l’interdizione per un anno dalla professione e altre pene accessorie.
Dalle indagini condotte dal pm Luigi Mastroniani, il 6 giugno del 2021 la ragazza era in compagnia di un amico milanese giunto in Salento per trascorrere qualche giorno di vacanza. I due avevano così deciso di fare un’escursione nelle grotte di Castro, veri e proprio gioielli della natura della costa. E per soddisfare la loro curiosità erano saliti in barca per una visita guidata che li avrebbe dovuti portare ad ammirare le bellezze del mare della zona. Lo skipper avrebbe invitato la ragazza a condurre l’imbarcazione e dopo averla fatta avvicinare al timone l’avrebbe palpeggiata mentre l’amico riprendeva con il proprio telefonino il mare e le grotte. Scossa per l’accaduto, la giovane è rientrata a casa. Ma lo skipper sarebbe tornato alla carica sui social e in chat avrebbe lusingato la minore chiedendole di incontrarsi nuovamente. La ragazzina non ha assecondato in alcun modo quella richiesta chiedendo di essere lasciata in pace se non voleva essere denunciato.
Di fatto la ragazza si è comunque confidata con i propri genitori che, senza perdere tempo, assistiti dall’avvocato Francesco Stella, hanno presentato una denuncia direttamente in Procura. Nel corso delle indagini è stato sequestrato il telefonino dell’indagato ed era stato anche richiesto l’ascolto dell’amico della persona offesa che, però, si trovava all’estero. Subito dopo l’avviso di conclusione, lo skipper si è sottoposto ad un lungo interrogatorio in cui ha fornito tutti gli elementi utili per una corretta ricostruzione del fatto. L’imputato era difeso dall’avvocato Giordano Bacile Di Castiglione.