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Accoltellamento nella Villa comunale di Lecce, “terra di nessuno” dopo la “cacciata” dei vecchi custodi. Scorrano: “Una tragedia annunciata”

LECCE – La Villa comunale leccese è diventato un posto dove può succedere di tutto, nonostante sia frequentata da tantissime famiglie con bambini. È notizia di ieri l’accoltellamento alla testa di un giovane afgano da parte di una coppia di georgiani avvenuto in prima serata nella Villa Comunale per rubare un borsello. Fortunatamente sembrerebbe che il malcapitato non sia in pericolo di vita nonostante le ferite riportate.

“Sono anni, oramai, che il sottoscritto denuncia pubblicamente lo stato di abbandono e la mancanza di sicurezza della nostra Villa Comunale divenuta ‘terra di nessuno’ da quando il sindaco ebbe l’infelice idea di cacciare i coniugi che da anni custodivano – in maniera impeccabile – il giardino di Lecce – dichiara in un comunicato Gianpaolo Scorrano, Presidente della Commissione XI di controllo – Inutili le reiterate richieste dello scrivente per l’installazione di telecamere di video sorveglianza, la reintroduzione della figura dei vigili nonni, il distaccamento di una pattuglia di VVUU in borghese e la realizzazione di un posto fisso di polizia locale, a fronte degli svariati reati che venivano e vengono tuttora commessi quotidianamente e alla luce del sole nel polmone verde della città: dall’ubriachezza molesta al vandalismo, dalla rissa allo spaccio dì sostanze stupefacenti.

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È tristemente vero il detto che recita ‘non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire’! L’unica cosa che la giunta Salvemini è riuscita concepire per cercare di garantire un minimo di sicurezza durante il periodo estivo è l’affidamento del servizio di vigilanza ad un istituto privato per sessanta giorni e cioè fino all’undici settembre, come se l’estate per il calendario del sindaco fosse oramai terminata. La montagna ha partorito il topolino.

Non sarebbe stato meglio investire quei danari pubblici per cercare di trasformare il contratto dei nostri vigili urbani da part time a full time e assicurare in tal modo certezza ai lavoratori e sicurezza alla Villa? E perché non prevedere alcuna figura di vigile urbano nei due concorsi banditi inopportunamente dall’amministrazione in piena campagna elettorale?

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È mai possibile che nessuno dica e faccia e niente per cercare di restituire la Villa ai leccesi che, ad oggi, si guardano bene dal portare i propri bambini in quella che è diventato un vero e proprio bivacco di extracomunitari, senza servizi e privo di qualsivoglia sorveglianza?

Sulla mancanza di sicurezza, in centro come in periferia, lo scrivente intende organizzare a breve un “sit in” di protesta e, qualora anche così non si dovesse sortire alcun effetto, provvederà a organizzare -con l’ausilio delle tante associazioni disponibili presenti sul territorio- un servizio di ‘controllo di vicinato’ nell’ottica di una sicurezza di prossimità che a Lecce latita oramai da tempo. Non si perda ulteriore tempo e non si attenda per forza il morto per adottare i doverosi provvedimenti a tutela dell’incolumità dei leccesi sempre più preoccupato ed esasperati”.

 

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