LECCE – Da questa mattina il Parco delle Cave di Marco Vito è a disposizione dei leccesi. Dopo più di un decennio finalmente un’area verde di 7 ettari, che si estende alle spalle della stazione ferroviaria, a sud della città, riqualificata su progetto del celebre architetto portoghese Alvaro Siza, è stata riconsegnata alla città. Un parco urbano creato all’interno di una cornice naturale e suggestiva data dalle pareti di roccia delle cave dove storicamente è stata estratta la pietra leccese con cui sono stati realizzati le chiese e i palazzi barocchi del centro storico, che rendono Lecce famosa in tutto il mondo.
“Qui, cinque secoli fa, i cavamonti hanno estratto dai banchi di roccia millenaria la pietra leccese per cesellare chiese e palazzi del nostro centro storico – scrive il sindaco Carlo Salvemini – Qui, per tantissimi anni, una discarica abusiva ha deturpato la straordinarietà di questi luoghi. Qui, si affaccia quel cuore propulsivo di attività sociali che è Tagliatelle – Stazione Ninfeo, inaugurata a settembre. Qui vicino, presto, sarà aperto il nuovo ingresso della stazione e della città, quando sarà finito il ribaltamento della stazione. Oggi il Parco, con i suoi 7 ettari di estensione, 8 km di sentieri, 700 alberature, è una cattedrale laica di bellezza, di storia, di natura in cui godere di un silenzio ancestrale.
Il lavoro di tanti, dal 2010 ad oggi, con le amministrazioni guidate da Paolo Perrone e da me, con i finanziamenti regionali e ministeriali, ha permesso di arrivare a questa riqualificazione firmata dall’architetto portoghese Alvaro Siza. A tutti, ognuno nel suo ruolo, va il mio grazie. Di questo spazio dobbiamo prenderci cura. Amandolo, rispettandolo. Insieme”.
Il progetto nacque ai tempi della giunta Poli Bortone, quando Paolo Perrone era assessore ai Lavori Pubblici, poi il successivo completamento è stato gestito dall’assessorato di Gaetano Messuti, quindi l’amministrazione Salvemini, con l’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Nuzzaci ha riconsegnato il bene alla città. Un lungo percorso, spesso pieno di ostacoli, per poi giungere al grande risultato di regalare un altro polmone verde si leccesi. In mattinata la festa pubblica e popolare, verso le 10, organizzata dall’Amministrazione comunale per tutta la giornata dalle 10 alle 20 con la musica di Zagor Street Band, gli artisti di strada dell’associazione Gessetti e Straccetti e l’animazione per bambini con le mascotte dell’associazione Fantasia.
LE CAVE, DAL DEGRADO ALLA RINASCITA
Dismesse da decenni e lasciate per lungo tempo in stato di abbandono tanto da essere impropriamente utilizzate come discariche a cielo aperto, le ex cave di Marco Vito sono state individuate per una riqualificazione paesaggistica e ambientale, per la quale, nel 2009, il Comune di Lecce ha bandito un concorso internazionale di idee per la progettazione della Città dell’Arte e della Musica e del Parco Urbano delle Cave. Al concorso è risultato vincitore il Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con capogruppo l’architetto portoghese Alvaro Siza, premio Pritzker per l’architettura, due volte Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia, insignito di numerosi premi, lauree ad honorem e riconoscimenti in tutto il mondo, l’architetto Carlos Castanheira, l’architetto Luigi Gallo e l’architetto Pedro Carvalho.
Nel 2010 si è proceduto alla realizzazione di un primo lotto funzionale della riqualificazione del Parco delle Cave, finanziato con 4 milioni di euro di fondi regionali come progetto prioritario e strategico nel Programma di Area Vasta. Nel 2013 è stato finanziato il secondo lotto, per un importo di 4,5 milioni di euro, nell’ambito del Contratto di valorizzazione urbana di aree degradate, Fondo per l’attuazione del Piano Nazionale per le Città, che prevedeva il completamento della riqualificazione urbana e ambientale del parco con la realizzazione del ponte, che ha permesso di fatto l’unificazione degli spazi del parco inizialmente separati da via del Ninfeo. Al ponte, icona del progetto di Siza, è stato dato anche il valore simbolico di trait d’union tra passato e futuro della città. Sono, infatti, grandi le prospettive di crescita di questa area urbana, che avrà a breve una nuova centralità, a seguito del completamento dei lavori di ribaltamento della stazione ferroviaria, tuttora in corso, con il nuovo ingresso previsto proprio da via del Ninfeo.
La riqualificazione ambientale e il parco urbano
Il parco sorge in un’area plasmata dall’evoluzione geologica e ricca di storia. La naturalità è data dal banco di roccia che lo delimita risalente all’età miocenica (23-25 milioni di anni fa), in cui si sedimentò la pietra leccese. La storia è, invece, raccontata dalle incisioni, visibili sulle alte pareti che perimetrano il parco, lasciate dallo “zocco” (strumento rudimentale in ferro usato fino alla metà del XX secolo), che testimoniano le fatiche dell’uomo per estrarre le pietre con cui è stata costruita la città.
Il disegno del parco asseconda la naturalità del luogo, con ampie distese “a prato” solcate da vialetti in stabilizzato terroso, muretti a secco che delimitano la profonda cavità, vegetazione propria della flora mediterranea ed essenze autoctone. Presente nel limite più a ovest la caffetteria, che andrà a breve a bando per la gestione.
Nel parco sono presenti due ampi terrazzamenti, uno in prossimità dell’ingresso di via dei Ferrari con la piantumazione di 50 lecci, l’altro in prossimità della caffetteria con la piantumazione di 50 carrubi. Oltre ad altre zone di carrubi per creare zone ombreggianti. Lungo tutto il perimetro del parco in prossimità di tutti i fronte cava sono state realizzate aree di siepi arbustive sia a bassa che ad alta quota per creare una barriera di sicurezza e di protezione per i visitatori del Parco. Gli arredi sono costituiti da tavoli e panchine in pietra leccese realizzate sempre su progetto di Siza. Infine, due le aree spettacoli individuate nei punti in cui l’acustica è ottimale, per la linearità dei fronti cava: una in prossimità dell’ascensore che porta alla caffetteria-servizi e l’altra, più piccola, in prossimità della masseria Tagliatelle.
Nel parco sono presenti complessivamente 700 alberature e oltre 8000 mq di percorsi.