Nue, a Campi la sede del 112, ma la struttura non è pronta: lavoratori costretti a fare 300 chilometri al giorno, un brutto colpo per stipendi normali

CAMPI SALENTINA – Sindacati sul piede di guerra per i i lavoratori in servizio presso il NUE (numero unico di emergenza europea:112), assegnati alla sede di Campi Salentina e momentaneamente operativi a Bari, nella sede di via delle Magnolie. I tempi si sono dilatati troppo: da 6 mesi i lavoratori modesti stipendi sono costretti a farsi carico delle spese per percorrere ogni giorno più di 300 chilometri (400 km per chi parte da Leuca). Ci vuole un’indennità di trasferta in attesa che la sede di Campi sia pronta. I sindacati Cgil, CSA e Uil sono uniti nella protesta. Lo stress determinato dal tragitto casa/lavoro, la distanza percorsa con il proprio mezzo per centinaia di chilometri al giorno, il tipo di attività che viene svolto, impattante dal punto di vista psicologico e, non ultimo, un esborso economico mensile non indifferente destinato alle spese di carburante, costituiscono una condizione particolarmente gravosa per questi lavoratori tale da indurli molto spesso a rassegnare le dimissioni.

“La parte pubblica aveva assunto un impegno, ribadito anche in sede di audizione al Consiglio regionale nei mesi scorsi dal direttore di Dipartimento Lopane e dal commissario Refolo, che prevedeva finalmente il ritorno nella sede di assegnazione a decorrere dal fine del corrente anno e comunque non oltre i primi giorni del nuovo anno, comunicando in tale circostanza che la sede di Campi Salentina sarebbe stata approntata entro la fine dell’anno, ma voci sempre più insistenti ci allertano che la data di ultimazione e di idoneità della sede leccese non avverrà nei tempi precedentemente indicati e sicuramente sarà spostata alla prossima
primavera – si lamenta Patrizia Tomaselli, FP CIGL -CSA- UIL Puglia – Se così fosse, non solo si disattende un impegno assunto, su cui i lavoratori avevano riposto
completamente le loro speranze nel proseguire il proprio rapporto di lavoro presso la sede di assegnazione, come da contratto individuale sottoscritto, ma proietta nello sconforto più totale una platea di lavoratori che nel frattempo si sono prodigati e hanno fermamente creduto nell’agire dell’Ente.

Per quanto sopra, quindi, è necessario convocare con un’urgenza un tavolo di confronto per fare il punto della situazione e adottare quelle misure che ad oggi non sono state ancora messe in campo. Basta ricordare alcune delle proposte avanzate dalle OO.SS., tra cui un supporto economico per i pernottamenti, un car-
sharing oppure il diritto alla trasferta, che non risolvono certo il problema fondamentale, che è quello di evitare questi spostamenti logoranti e che si assommano ad una attività altrettanto stressante ma consentono un ristoro e/o un risarcimento dovuto al personale, anche alla luce delle ultime sentenze che
riconoscono allo stesso il diritto a fruire della trasferta nel momento in cui viene disposta una assegnazione temporanea degli operatori interessati.
Al contempo vorremmo anche capire, nel corso del tavolo che rivendichiamo, la condizione attuale dei lavoratori del NUE: turnazioni, scorrimento annunciato delle graduatorie a fronte delle dimissioni verificatesi in questo periodo, recupero possibile del tempo di vestizione e tanto altro ancora.

I sindacati chiedono, dunque, un tavolo di confronto e minacciano di adire le vie legali nel caso il problema dei lavoratori venga ancora ignorato.