Delibera regionale su RSA e Centri diurni, Margilio, Aiop Puglia: “Disattesi gli impegni presi da Regione Puglia con Associazioni di categoria. Auspichiamo atto integrativo”

PUGLIA – Le associazioni di categoria sono sul piede di guerra per il mancato rispetto degli accordi e delle sentenze sulle Rsa da parte della Regione. I posti letto scarseggiano, le liste d’attesa sono insopportabili, i costi insostenibili e la tariffe non sono aggiornate (sono basate su rilevazioni precedenti al covid, alla guerra e all’inflazione), tanto da rischiare di scatenare una valanga di licenziamenti. In mattinata, l’Aiop Puglia ha fatto sentire la sua voce in merito alla delibera regionale riguardante RSA e Centri diurni.

“Gli impegni presi dalla Regione Puglia lo scorso gennaio su RSA e Centri Diurni sono stati disattesi – scrive in un comunicato stampa il presidente di Aiop Puglia, Fabio Margilio – Siamo dispiaciuti e amareggiati. Non solo abbiamo atteso quattro mesi per leggere il provvedimento, ma il testo approvato dalla Giunta regionale non è corrispondente a quanto concordato in un incontro ufficiale con la Regione e le associazioni di categoria lo scorso gennaio”. Aiop Puglia (Associazione italiana delle Aziende sanitarie ospedaliere sociosanitarie residenziali di diritto privato), dopo aver letto la delibera di Giunta n° 527/25, ha deciso di chiedere ufficialmente spiegazion.

“In primis ci era stato garantito che i contratti con le strutture avrebbero avuto una valenza biennale per consentire alle aziende sanitarie una pianificazione di più ampio respiro; invece – spiega Margilio – la delibera fa riferimento solo all’anno 2025, nonostante oramai siamo a maggio ed è già trascorsa quasi la metà del 2025. Inoltre, era stata stabilita la contrattualizzazione dalla data del 2 febbraio di tutte le strutture non ancora contrattualizzate per mancanza di risorse finanziarie in possesso dei requisiti normativi, così come la possibilità per le sei strutture pugliesi sociali ex art. 67 di convertirsi in RSA; di tutto questo, però, non c’è traccia nella delibera. Infine, non ci convince la procedura di assegnazione dei due posti letto aggiuntivi nelle RSA per i pazienti in Cure Estensive dimessi dagli Ospedali: così come è pensata e in assenza di ulteriori disposizioni e precisazioni, questa procedura arrecherebbe solo un danno economico ai gestori”.

 “Il provvedimento, dunque, è deludente – conclude Margilio -; il nostro auspicio è un atto integrativo pienamente rispondente a quanto concordato solo pochi mesi fa con la Regione”.

LA BATTAGLIA DEL CONDACONS A CAMPI

Dal 1 maggio nella gestione dell’ex San Raffaele di Campi è subentrata la Asl. “Al momento, nessuno è ancora stato informato ufficialmente del passaggio di consegne. né è stato avvisato di quando il nuovo contratto dovrà essere firmato – spiega l’avvocato del Codacons, Davide Cantoro – A Troia e San Nicandro l’avvicendamento avverrà dal 16 maggio. Il personale che ne aveva i requisiti, è stato assunto dalla Asl”.

Anche il Codacons attende che la Regione Puglia mantenga le promesse: “⁠Siamo ancora in attesa della chiamata da parte della Regione per l’istituzione del promesso tavolo tecnico. Sgas fa mandare da uno studio legale esterno raccomandate di sollecito per il pagamento degli arretrati di cui asserisce di essere creditrice. Ovviamente, rispondiamo puntualmente con pec di opposizione”. Le famiglie sono costrette a una battaglia legale perché si chiedono retroattivamente le quote maggiorate (il contributo delle famiglie è passato dal 30 al 50%). Insomma, tutto si trascina e il contentino regionale promesso di due posti letto in più è solo un palliativo.