LECCE – Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha incontrato gli studenti dell’Ecotekne per affrontare i grandi temi dell’economia globale e italiana. Oggi, lavoratori e imprenditori italiani devono confrontarsi con realtà altamente competitive: la formazione costante diventa fondamentale. “Il problema delle aziende è anche nella non formazione adeguata, quindi, bisogna investire di più in questo campo: aggiornamenti e ricerca costanti. La parola d’ordine è formazione a vita”. Le imprese negli Usa nascono piccole e poi crescono, “in Italia, soprattutto al sud, restano piccole perché non investono sulla crescita del personale e dell’imprenditore”. Si è discusso anche del quantitative easing (creazione di moneta per dare maggiore liquidità ai Paesi dell’UE): l’obiettivo è la stabilizzazione dei prezzi, ma l’abbassamento dei tassi è una penalizzazione per le banche. Una politica troppo espansiva non servirebbe – secondo Visco – poiché non ci sarebbe una domanda commisurata da parte delle famiglie. In altre parole, bisogna puntare prima sulla crescita della domanda.
Non è mancato un accenno al sistema bancario italiano e alle inchieste che ne hanno minato l’immagine. “La crisi ha scatenato una grande fuga di capitali fuori dall’Italia: bisogna ritrovare le condizioni politiche e fiscali – ha affermato Visco – Negli ultimi 10 anni il pil è calato dal 10 per cento al 25 per cento. L’Italia si è impoverita, ma il sistema bancario ha retto: è il segno che le banche italiane sono forti e stabili”. Questi sono alcuni dei temi che il governatore della Banca d’Italia affronta nel suo ultimo libro dal titolo “Perché i tempi stanno cambiando”, con uno spirito forse un po’ troppo indulgente verso le banche e un sistema monetario europeo che non ha protetto i Paesi più deboli.
Leonardo Bianchi