Il Consigliere regionale PdL, Saverio Congedo ha rivolto una interrogazione a risposta urgente al Presidente della Regione ed all’Assessore alla Salute sul caso di “Emanuele Lia, 37enne che da 18 anni – a seguito di un incidente vive “in stato vegetativo di minima coscienza”, di cui si è occupata recentemente anche la trasmissione “Porta a Porta”.
Rilevando “l’evidente contraddizione tra la denuncia del Padre della sfortunata signora, (che lamenta la presso che totale assenza di qualsivoglia assistenza, tranne il breve, tardivo e sporadico invio di un fisio-terapista e la promessa di qualche presidio terapeutico, da parte della Sanità Pubblica, e ad ultimo del Distretto socio-sanitario di Gagliano del Capo), e la risposta, in realtà evasiva e poco rassicurante, del Direttore del Distretto, Congedo chiede di conoscere “l’esatta consistenza dell’assistenza fornita dalla ASL di Lecce alla suddetta inferma e la sua corrispondenza con i diritti della stessa”.
Congedo rileva infine con raccapriccio “l’affermazione del Padre della signora Emanuela, secondo la quale tale mancanza di assistenza sarebbe dovuta alla previsione da parte dei medici pubblici di una sua prossima morte”, evidenziando in tale “mostruosità” la stessa infezione ideologica che ha già contraddistinto la Regione di Vendola sulle questioni della difesa della vita”.