Non si fa in tempo a convincersi che il Lecce è fuori dalla mischia, che, improvvisamente, ci si ritrova dentro alla bagarre. La partita con la Roma lascia l’amaro in bocca sia per il risultato sia per le decisioni arbitrali…
A questo punto forse è opportuno dire che si tratta di un campionato anomalo. Mentre negli anni precedenti già due o addirittura tre squadre erano da considerarsi retrocesse, oggi questa valutazione è impossibile farla. Forse solo il Bari è out, ma per gli altri ci sarà da attendere. Pensate solo alla scorsa settimana quando il Lecce era, con i suoi 28 punti, matematicamente salvo grazie al vantaggio negli scontri diretti con il Parma e paragonatelo ad oggi con il Lecce, invece, matematicamente retrocesso, sempre con i suoi 28 punti, grazie alla negatività dei due incontri con il Cesena. Un campionato così “ballerino”, specie in coda, è da anni che non si vedeva.
Eppure il Lecce non sta giocando male, anzi! Ma c’è sempre qualcosa che non fa raggiungere la soddisfazione piena. Non so nella partita con la Roma cosa effettivamente non sia andato: se il famoso ma non convincente approccio, oppure potrebbe essere stato il ritmo blando della Roma ad ingannare il Lecce, non proiettandolo ad un attacco più convinto magari temendo una reazione in contropiede, o ancora qualche scelta iniziale che non si è rivelata opportuna; in ogni caso, nonostante tutto questo, il Lecce ha disputato un’ottima partita cedendo solo nel finale. Ci sono state anche alcune decisioni arbitrali abbastanza singolari nell’interpretazione regolamentare, ma queste possono essere considerate in buona fede ed a pareggio della decisione di Brescia con solo una piccola differenza: che se è vero che il Lecce con una sconfitta a Brescia ed un pareggio con la Roma avrebbe sempre conquistato un punto, è altrettanto vero che i due mancati punti del Brescia, e pensate a quanto sarebbero valsi! sono finiti alla Roma. E’ chiaro, gli arbitri possono sbagliare, certo non sono in malafede, ma non mi giocherei, comunque un centesimo sulla loro buona fede. Vedere D’Amato, arbitro internazionale, avallare il rigore di Pizzarro mi lascia sconcertato circa la buona fede o la preparazione tecnica. So per certo, senza tema di smentita, che il calciatore che batte il rigore, una volta presa la rincorsa, non può assolutamente fermarsi per fintare e riprendere la corsa. Ebbene il rigore di Pizzarro è sotto gli occhi di tutti: parte, si ferma come un palo, riparte e segna con l’internazionale che non fa una grinza. Delle due l’una: o non conosce a fondo il regolamento ed allora è colpevole chi lo ha fatto internazionale ed ancora non lo manda a ripassarselo per tre o quattro turni, o conosce il regolamento e, guarda caso! proprio in quel momento si è distratto, lo si mandi lo stesso a riposo per un paio di turni, o ha visto e non è intervenuto ed allora giudicate voi; fermo resta che un’eventuale ripetizione del rigore avrebbe potuto dare lo stesso risultato.
Se il Lecce nel dare e avere si trova quasi alla pari è perché questo è avvenuto con pari grado; non appena questo avviene con le grosse, le valutazioni cambiano (vds. almeno un rigore per il Lecce, mancata espulsione di De Rossi, rigore di Pizzarro); per non far torto a nessuno potrei ricordare Cesena-Roma, Milan-Chievo e Bologna-Roma con lo stesso arbitro Banti che non “vede” la mano di Robinho e, dopo tre giorni, non vede quella di De Rossi e non lo sanziona. Va da sé che sulla “capacità” attuale della classe arbitrale si potrebbero scrivere dei trattati. Ma, lasciamo stare gli arbitri, male necessario in qualunque sport ma più colpevolmente nel calcio che non ritiene di aggiornarsi; gli aggiornamenti riguardano i poveri portieri che sono i primi a beccarsi il rosso e subire il rigore se fanno il fallo nel tentativo di salvare la porta.
Parliamo, invece, della partita con il Bologna, partita da pigliare con le pinze perché anche il Bologna è una squadra che non molla mai anzi, al contrario del Lecce, ha raddrizzato molti risultati proprio nel finale. Il Lecce dovrà giocare senza timore ma accorto in difesa; il Bologna è una squadra di corsa e fisica, sarà quindi importante dosare le energie. In ogni caso, vinca il migliore!