Tra poesia, note e immagini “le Poetèmodì “ è una rock band che si forma nel 2007, composta da : Salvatore De Stradis voce e chitarra; Salvatore Carrasca tastiere:;Antonio Cristiano Nigro: basso;Vincenzo Diviggiano: chitarra ;Francesco De Stradis: batteria ;Marilina De Stradis: voce, cori.
Partiamo dal nome del vostro progetto, perché “ Le Poetèmodì”?
Il nome è “un’italianizzazione “ del francese “les poetes maudits” e la parte finale (modì) allude alla firma del grande artista italiano Amedeo Modigliani, non c’è nome migliore che potesse rappresentare il progetto che fonde musica, poesia e immagini.
Una domanda per ognuno di voi: quali sono gli artisti che vi hanno segnato, che vi hanno portato a iniziare questa strada?
Marilina De Stradis, Salvatore De Stradis e Salvatore Carrasca: Giorgio Gaber, Fabrizio De Andrè, Rino Gaetano, Il Teatro degli Orrori, Afterhours, Marlene Kuntz, Bob Marley, Smashing Pumpkins, Marta sui Tubi e i Verdena. Salvatore Carrasca: “anche i King Crimson per quanto mi riguarda”.
Vincenzo: King Crimson e Gianmaria Testa principalmente. L’influenza dei The Doors è risultata inoltre fondamentale nell’ispirazione.
Francesco De Stradis: Deep Purple, Dream Theater, 24 Grana, Fabrizio De Andrè, Le Orme, The Doors.
Antonio Cristiano: Afterhours, Verdena.
Qual è la canzone che preferite suonare e quella che riscuote più successo?
“Eva dai Sandali d’Argento” è stata la canzone che finora ha riscosso il più ampio consenso tra il pubblico. Per quanto riguarda le nostre preferenze siamo realmente ‘confusi e felici’, volendo citare Carmen Consoli, artista stimata da le Poetèmodì.
Come nasce una vostra canzone?
Più che nascere fioriscono, diciamo che sono nate quando siamo nati noi. Fioriscono ogni qual volta le nostre lacrime innaffiano la terra arida e il nostro obiettivo è di far diventare i Fiori Gabbiani.
Tra le vostre esperienze e partecipazioni. Quale ricordate con soddisfazione?
La partecipazione alle selezioni dell’ItaliaWave 2011 è stata tra le ondate di adrenalina più forte senza nulla togliere alla soddisfazione di aver indossato la gonna prima degli Afterhours sul palco del Forum Eventi di San Pancrazio Salentino.
Ci raccontate l’aneddoto più divertente che vi sia mai capitato in sede live?
Una partecipazione a “San Scemo” (noto festival musicale-demenziale che si svolge ad Erchie) grazie alla quale abbiamo avuto la possibilità di tirar fuori il nostro lato peggiore, ma che tanto amiamo. Per chi volesse capire a cosa ci riferiamo, visiti il sito www.lepoetemodi.com per gustare l’esibizione cercandola tra i video.
Che cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
Oltre le banalità quali possono essere l’uscita di un album (a breve preceduto da un demo), lo sgretolamento dell’individuo e la morte dei sensi, aspettatevi la ferma convinzione che la Poesia tramonta con la sera, ma risorge con l’alba.
Siamo alla conclusione, grazie per il tempo dedicatoci. A voi l’ultima parola…
“…e non si può arrestare l’alba”.