È passato un anno esatto dalla morte di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana, uscita da casa il pomeriggio del 26 agosto 2010, per andare al mare con la cugina Sabrina Misseri, che abitava a 400 metri di distanza, e che scomparve nel nulla.
Per giorni si cercò in una vasta zona tra spiagge, casolari, pozzi e cave di cui è ricco il territorio. Solo 42 giorni dopo si seppe che era stata uccisa. La svolta si ebbe il 29 settembre, quando, pressato dal senso di colpa, Michele Misseri mette in scena il casuale ritrovamento del telefonino di Sarah che lui dice di aver scoperto bruciacchiato tra le stoppie mentre lavorava in campagna. Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre durante un drammatico interrogatorio crolla e confessa che Sarah in realtà era arrivata a casa sua in via Deledda ma che lui l’aveva uccisa strangolandola in garage in seguito a un’avance sessuale rifiutata e poi racconta di averla seppellita in un pozzo in contrada ‘Mosca’ sulla strada per Nardo’ dove il cadavere viene recuperato poche ore dopo. L’uomo viene arrestato, ma non sono mancati i colpi di scena. Due sono, infatti, le persone in carcere: sono la cugina della vittima, Sabrina Misseri, e la zia Cosima Serrano, madre di quest’ultima, che devono rispondere dell’omicidio della giovane studentessa che frequentava l’Istituto Alberghiero di Maruggio. Il pm della Procura di Taranto Mariano Buccoliero e il procuratore aggiunto Pietro Argentino hanno presentato richiesta in tutto di 13 rinvii a giudizio. Dopo essere stati detenuti in periodi diversi, sono ora liberi lo zio Michele Misseri (rispettivamente padre e marito delle due donne in carcere), il fratello di questi, Carmine Misseri e il nipote Cosimo Cosma, detto Mimino, tutti accusati di essersi occupati di nascondere il cadavere nel pozzo dove venne ritrovato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre grazie alla confessione dello stesso contadino di Avetrana, il perno intorno a cui e’ ruotato tutto il giallo. Il gup ha dichiarato urgente il processo poiche’ il 14 ottobre scadono i termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri. Anche per questo l’udienza preliminare e’ stata fissata in periodo feriale e quelle successive saranno programmate in tempi ravvicinati, anche a cadenza quotidiana, se necessario.
Gli altri personaggi di questo giallo infinito per i quali e’ stato chiesto il giudizio dalla Procura sono di contorno, compresi quattro avvocati. Una circostanza insolita ma e’ anche vero che si e’ trattato di un caso dove non sono mancati i colpi bassi su nessun versante. Sono accusati, a vario titolo, di favoreggiamento, intralcio alla giustizia, soppressione di atti veri, infedele patrocinio. In tutto gli indagati, ai quali il 1° luglio e’ stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, sono 15. Le posizioni di due persone, il famoso fioraio Giovanni Buccolieri, presunto testimone oculare del sequestro di Sarah, e un suo amico, accusati di false dichiarazioni ai pm, sono state stralciate in attesa della sentenza di primo grado.