Deve essere qualificata come omicidio colposo la morte della studentessa di Villa Baldassarri, di 23 anni, Paola Caputo, avvenuto in zona Bufalotta, a Roma, il 10 settembre scorso durante un gioco erotico organizzato con un’amica e con Soter Mulè, l’ingegnere di 42 anni, finito poi in carcere e ai domiciliari.
Lo ha stabilito il tribunale del riesame che, bocciando l’appello avanzato dalla procura, convinta che il fatto configurasse un omicidio preterintenzionale, ha di fatto confermato l’orientamento del gip Marco Mancinetti che, in sede di interrogatorio di garanzia, modificò il capo di imputazione originario e concesse i domiciliari (poi scaduti per decorrenza il 12 dicembre) a Mule’ attribuendogli un reato meno grave. In quella occasione, infatti, il giudice contestò all’indagato una negligenza e un’imperizia, non certo la volontà di uccidere una persona (deceduta per asfissia), prestatasi favorevolmente, assieme all’amica (quella sera rimasta lievemente ferita), a una pratica erotica (il bondage) svoltasi in un garage di un palazzo affittato in parte dall’Agenzia delle Entrate e in parte dall’Enav in via di Settebagni. La decisione del riesame e’ stata accolta con soddisfazione dagli avvocati Luigi Di Maio e Antonio Buttazzo, difensori di Mule’.