L’estorsione ai danni di don Bruno Spagnolo, parroco della chiesa di Maria S.S. del buon Consiglio, a Villa Convento, andava avanti ormai dal 2010. Ma nelle scorse ore, i carabinieri hanno arrestato i due taglieggiatori, sorprendendoli in flagranza, dopo avere appena intascato l’ennesima somma di denaro.
Le manette sono scattate ai polsi di Turkijan Mutisi e Fiktre Salja, montenegrini,di 30 e 31 anni. I due, come ricostruito dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, che li hanno arrestati nel primo pomeriggio, da tempo frequentavano la parrocchia, ma con un intento decisamente poco spirituale: ottenere denaro, e a ripetizione.
Dietro la minaccia di ritorsioni, sia ai danni dell’auto di don Bruno, sia ai danni della sua persona, la vittima ha dovuto si è ritrovata costretta a cedere alle richieste estorsive dei due montenegrini. Dapprima mosso da spirito pastorale, il sacerdote avrebbe accontentato quelle richieste, salvo poi cercare di porre un freno al fenomeno. E così ha raccontato tutto ai carabinieri del norm di Campi, denunciando le ripetute estorsioni e minacce dei due giovani nomadi, iniziate nel 2010, con la richiesta di denaro. Le somme, dapprima dell’ordine di alcune decine di euro, sarebbero però cresciute nel tempo, arrivando anche a svariate centinaia.
Don Bruno ha raccontato che Mutisi e Salja, più volte, erano andati a trovarlo in parrocchia, riuscendogli a spillare alcune migliaia di euro. Poi, una settimana fa, un’ulteriore richiesta: 7mila euro.
L’indagine è stata portata avanti rapidamente ed pomeriggio è scattato il blitz dei carabinieri: alcuni militari si sono nascosti nella chiesa attendendo l’arrivo dei due, che si sono presentati sul posto e hanno raggiunto Don Bruno negli uffici della parrocchia. Poi, hanno atteso il momento opportuno per intervenire: mentre il più anziano dei due montenegrini controllava la situazione, l’altro si è fatto consegnare 500 €. Ed è stato a questo punto che i carabinieri sono usciti allo scoperto.
I militari sono riusciti a bloccarli subito. Mutisi, che aveva ricevuto i soldi dal parroco, ha tentato di disfarsi del denaro, gettandolo via. Ma ciò non gli ha evitato l’arresto in flagranza. Entrambi i montenegrini, su disposizione del pm di turno, il sostituto procuratore Giovanni De Palma, sono stati accompagnati in carcere con l’accusa di estorsione aggravata e continuata.