È stato assolto dall’accusa di violenza sessuale Gianluca Perrone, 41enne leccese, sottufficiale della Marina Militare, finito sotto processo nel 2011, per presunte violenze sessuali ai danni di una subordinata, alla data dei fatti 31enne, che si sarebbero consumate nella caserma della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.
Il salentino era finito sotto processo insieme ad altri quattro militari: a vario titolo, erano accusati di stalking, abuso d’ufficio, calunnia, omessa denuncia, violenza privata e violenza sessuale. Per tutti, giovedì mattina, è stata pronunciata la sentenza di assoluzione.
I fatti risalgono al biennio 2007 – 2009.Gli abusi di cui era accusato il 41enne sarebbero avvenuti – stando alla denuncia della presunta vittima, che nel frattempo ha abbandonato l’uniforme – durante il servizio notturno: agevolato dalla sua prestanza fisica, il sottufficiale avrebbe bloccato le braccia della collega e poi l’avrebbe baciata sulla bocca, contro la sua volontà. Baci che, sempre secondo la denuncia presentata nell’ottobre 2009 nella locale caserma della Guardia di Finanza, sarebbero stati “rubati” in più occasioni. Per questi fatti, il pubblico ministero aveva invocato una condanna ad un anno e nove mesi di carcere, più un ulteriore anno di reclusione militare.
La presunta vittima delle violenze, alla data dei fatti sottocapo di terza classe, oltre a subire gli abusi, sarebbe stata perseguitata da un suo superiore ed invitata a ritirare la denuncia: anziché difenderla da quegli episodi, questi si sarebbe attivato per cucirle la bocca, rendendole la vita impossibile all’interno della caserma.
La 33enne sarebbe stata costretta a subire atti persecutori e vessazioni di ogni genere da altri militari: rigidi provvedimenti disciplinari (anche per episodi più banali), umiliazioni, offese e severi richiami alla presenza degli altri colleghi. Persino a mangiare in isolamento.