Si sarebbe allontanato abitualmente dal posto di lavoro per occuparsi delle proprie faccende private Un dipendente dell’Asl di Lecce è stato condannato a 2 anni con l’accusa di truffa, messa a punto con la complicità del figlio, condannato ad un anno.
Gli imputati, Piero Stabile, 61 anni e di William Stabile, 26 anni, sono assistiti dagli avvocati Tiziana e Massimiliano Petrachi. I fatti contestati sarebbero andati avanti per 4 mesi, dal gennaio all’aprile del 2008.
Quotidianamente, il dipendente, impiegato nel reparto area coordinamento dei servizi sociali, si sarebbe allontanato dalla Asl per l’intero orario di lavoro. Le indagini condotte dal sostituto procuratore Paola Guglielmi, hanno accertato che l’imputato si sarebbe limitato a timbrare il cartellino all’inizio dell’orario di lavoro per poi allontanarsi anche per sei ore consecutive. Nel caso in cui lui non avesse fatto in tempo a tornare in ufficio per timbrare il cartellino d’uscita, a tale adempimento avrebbe provveduto il figlio.
L’accusa per entrambi è di truffa in concorso ai danni dell’Asl, che si è costituita parte civile con l’avvocato Massimo Manfreda. Il processo è stato celebrato davanti al giudice monocratico Silvia Minerva del Tribunale di Lecce.