HomeCronacaGallina rinchiusa in una gabbia durante una mostra: artista condannato

Gallina rinchiusa in una gabbia durante una mostra: artista condannato

BORGAGNE (Lecce) – “Trattenne” una gallina in una gabbia nel corso di una mostra organizzata a Borgagne nel giugno del 2012. Giovanni Chiriatti, artista 43enne del posto, è stato condannato a 5mila euro (pena sospesa e non menzione nel casellario) con l’accusa di maltrattamenti di animali. La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico Domenico Greco a fronte di una richiesta di sei mesi di reclusione invocata dal vpo (viceprocuratore ordinario) di udienza. Il Tribunale ha commutato la pena con una sanzione pecuniaria.

L’indagine è stata condotta dal sostituto procuratore Emilio Arnesano. La gallina sarebbe stata sottoposta a fatiche insopportabili per le sue caratteristiche. L’evento era quello di Borgo in festa e si intitolava “I pirati del borgo – installazioni – pitture – performance”. “Sensa titolo”, (l’uso della s da intendersi voluto), era, invece, la denominazione della creazione di arte contemporanea firmata proprio da Giovanni Chiriatti. E la gallina doveva rappresentarne l’ “attrazione principale”. In particolare, per diverse ore, non si sarebbe potuta muovere rendendo impossibile anche la semplice apertura delle ali. Inoltre sarebbe stata esposta al frastuono causato dal transito sulla pavimentazione di numerosi visitatori alla mostra.

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Senza una motivazione ben precisa, la scelta di affidare all’animale il ruolo di protagonista dell’opera, secondo l’autore, trovava giustificazione nel concetto stesso di arte. Senza forzare alcuna volontà. I volontari della Lega antivivisezione di Lecce, però, non la pensarono allo stesso modo quando trovarono l’animale rinchiuso in una gabbia. Intervennero per chiedere che l’uccello domestico venisse immediatamente liberato o quantomeno messo in un contenitore più grande e adatto alle sue esigenze. L’animale avrebbe trascorso in quella “gabbia” circa sette ore e non poteva muoversi, aprire le ali. Inoltre la gallina, secondo quanto denunciato, era terrorizzata dai rumori che provenivano dalla sala adiacente dove si stava svolgendo un concerto a volume assordante e sarebbe stata lasciata senza acqua e mangime.

Tale situazione di forte disagio destò particolare sconcerto tra i visitatori che cercarono di interloquire con il diretto interessato. Solo dopo alcune ore, la gallina sarebbe stata spostata da un vigile urbano in una gabbia un po’ più grande e al riparo dai rumori. Chiriatti, nell’immediatezza dei fatti, giustificò il proprio gesto sostenendo che nell’installazione la gallina era una sua compagna, che non si trattava di una scelta punitiva ma di una vera e propria posizione di privilegio.

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I legali dell’imputato, gli avvocati Francesco Spagnolo e Adamo De Rinaldis, con un’arringa puntuale e articolata hanno sostenuto come non si poteva parlare di delitto ma di una contravvenzione. In tutti i casi che la giurisprudenza ha analizzato si fa riferimento a situazioni in cui l’animale vive in condizioni tali da poter far suggerire ipotesi di maltrattamenti. Nel caso di specie, secondo i legali, non si sarebbe trattato di una condizione di vita vissuta dall’animale ma di un ristretto momento temporale in cui l’artista voleva evidenziare una metafora di vita rappresentando come sia l’uomo che l’animale siano costretti a vivere il più delle volte.

Inoltre la gallina non sarebbe stata mai abbandonata o sottoposta a maltrattamenti che potessero configurare l’ipotesi delittuosa né quella contravvenzionale. Non solo. Non essendo stata accolta la richiesta di sequestro preventivo dalla Lega Antivivisezione (che si era costituita parte civile9 non sarebbe stata acquisita la prova dal punto di vista tecnico che la gallina era stata sottoposta a sofferenze. Nel caso di specie, la difesa aveva nominato come consulente il medico veterinario Luigi Santoro che ha concluso che la posizione della gallina accovacciata è la più consona all’interno di una gabbia. Tutte argomentazioni (non appena verranno depositate le motivazioni)  che gli avvocati riproporranno in appello così come annunciato dall’avvocato Francesco Spagnolo.

F.Oli.

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