LIZZANELLO (Lecce) – Si sarebbe introdotto in casa di un’ultraottantenne sprezzante dell’età avanzata e delle precarie condizioni fisiche per rapinarle la collana. Alessandro Mingiano, di Lizzanello, è stato condannato a 5 anni di reclusione dai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pasquale Sansonetti) a fronte di una richiesta di 4 anni e mezzo invocata dal pubblico ministero Emilio Arnesano. L’assalto risale al 17 novembre del 2012. L’uomo, stando alle risultanze investigative, si sarebbe introdotto in casa dell’anziana di mattina. Avrebbe avuto gioco facile trovando la porta aperta.
Una volta all’interno avrebbe avvicinato l’ultraottantenne. Non era armato e neppure travisato e avrebbe giocato sull’effetto sorpresa. Il bandito avrebbe minacciato la donna di stare zitta e di consegnargli la collana. Alle resistenze della donna, il bandito avrebbe strappato con la forza l’oggetto di valore dal collo della donna. La vittima denunciò l’episodio a distanza di 18 giorni. Riconobbe in foto Mangiano indicandolo come il presunto autore della rapina. Il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, nella fase delle indagini, avanzò richiesta di misura cautelare nei confronti dell’uomo (gravato da diversi precedenti penali) rigettata dal gip Giovanni Gallo per la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza.
Mangiano ha partecipato al processo sempre da uomo libero. La difesa ha evidenziato una serie di lacune nel corso delle indagini condotte dalla polizia giudiziaria. L’avvocato Fulvio Pedone ha sostenuto come mancassero le prove certe per infliggere una sentenza di condanna. L’anziana non è mai stata sentita con un incidente probatorio per un crollo mnemonico e il solo riconoscimento fotografico necessita di un riscontro in sede dibattimentale. Non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza (previste nei prossimi 90 giorni), la difesa appellerà il verdetto di condanna.
F.Oli.