F.Oli.
SPECCHIA (Lecce) – “L’ho uccisa perchè voleva lasciarmi”. A soli 17 anni ha così deciso di ammazzare la fidanzata di un anno più piccola. Il movente dell’omicidio è stato svelato dallo stesso L.M. nel corso dell’interrogatorio di questa mattina. Il giovane non tollerava la fine di quella relazione. E, accecato dalla rabbia e da una sete di vendetta, ha compiuto un omicidio. Ha prelevato Noemi da casa a bordo dell’auto di famiglia nonostante fosse senza patente. L’ha trascinata in aperta campagna ferendo mortalmente Noemi colpendola con una pietra in testa. Ha poi cercato di coprire il corpo sotto un muretto a secco a circa 15 chilometri da casa in aperta campagna.
Ora L.M. si trova nuovamente in caserma. E’ in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. E’ interrogato alla presenza dei suoi avvocati e dei pm, titolari dell’indagine, insieme ad uno psicologo. Dovrà fornire ulteriori dettagli e fornire spiegazioni sull’eventuale ruolo avuto in questa storia dal padre (indagato a piede libero). Di certo, un omicidio così efferato inquadra una personalità violenta, turbolenta (forse anche fragile) del ragazzino. L.M. era a scuola questa mattina quando è stato prelevato dai carabinieri poco dopo le 10,30 dall’istituto professionale di Alessano. Ironia della sorte la stessa scuola frequentata da Noemi qualche piano più sotto. In questi giorni aveva cercato di nascondere il segreto mostrando i muscoli e le spalle forti. Poi è crollato.
D’altronde i segni di un carattere irascibile erano emersi nei giorni scorsi quando L.M. si era reso responsabile di una serie di episodi vandalici finiti nel tritacarne dei social. Tensioni, attriti tra una coppia neppure maggiorenne, screzi, litigi. Come tanti. Ma mai nessuno avrebbe potuto pensare che la storia d’amore potesse riservare un epilogo simile: un omicidio per gelosia compiuto da un 17enne che si sarebbe trasformato in un lucido e spietato assassino.