F.Oli.
BRINDISI/LECCE – Si chiude con due condanne il processo nei confronti degli ultrà giallorossi arrestati nel pre-partita di Francavilla-Lecce match disputatosi sul campo neutro di Brindisi il 26 agosto scorso. Il giudice ha condannato in abbreviato a 4 anni di reclusione Sandro Quarta, 40 anni e a 3 anni e 8 mesi Moreno Colella, di 36, entrambi di Lecce, con le accuse di violenza, resistenza, lesioni personali e concorso con ignoti nel danneggiamento dell’autovettura di servizio degli agenti di polizia. E nei confronti di due poliziotti (costituitisi parte civile) il giudice ha disposto un risarcimento dei danni da quantificarsi in separata sede. La sentenza è stata emessa dopo oltre due ore e mezzo di camera di consiglio. Gli avvocati difensori Raffaele Benfatto e Fulvio Polosa (quest’ultimo del Foro di Bari) hanno infatti evidenziato con prove e documentazioni una serie di incongruenze sull’identificazione dei due tifosi.
I disordini scoppiarono nei pressi di un distributore di benzina all’altezza del quartiere “Bozzano” di Brindisi quando un gruppo di tifosi locali avrebbe teso un’imboscata agli ultrà Lecce con un fitto lancio di sassi. Alcuni tifosi giallorossi sarebbero scesi dalle auto. Si rese necessario l’intervento di una pattuglia della polizia stradale. Una volante sarebbe stata danneggiata, mentre un agente sarebbe stato colpito con un pugno; un altro ancora, infine, sarebbe stato spinto riportando contusioni alla spalla. Per disperdere il gruppetto di facinorosi sarebbero stati anche esplosi alcuni colpi di pistola. I supporter giallorossi risalirono in macchina distribuendosi in maniera diversa nel tentativo di rendere più difficile l’identificazione. Pochi chilometri dopo ci sarebbe stato un secondo agguato con un lancio di pietre e di altri oggetti da un cavalcavia.
Grazie all’acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza del distributore di benzina e l’ascolto di alcune testimonianze, gli agenti della Digos di Brindisi risalirono ai due ultrà arrestati alcuni giorni dopo. Nel corso dell’udienza di convalida, i tifosi giallorossi dichiararono di essersi difesi da un’aggressione. Le indagini non sono ancora chiuse. Gli agenti della Digos sono sulle tracce del gruppetto di tifosi brindisini responsabili della sassaiola.