F.Oli.
MONTERONI (Lecce) – In casa e nell’officina nascondeva pistole, proiettili ed una bomba da mortaio oltre a una quarantina di coltelli, due cazzottiere e una sciabola. Per l’insospettabile custode di quella santabarbara è arrivata la sentenza: un anno e mezzo di reclusione ai danni di Claudio, Caputo, meccanico di 46 anni, residente a Monteroni, con le accuse di detenzione illegale di ari da guerra, detenzione illecita di arma clandestina, detenzione abusiva di armi e ricettazione di arma clandestina.
La sentenza è stata emessa dal gup Vincenzo Brancato dopo che la pena è stata concordata dall’avvocato difensore Francesco de Giorgi con il pubblico ministero Massimiliano Carducci. L’uomo, attualmente liberò, finì in manette il 6 aprile scorso. La perquisizione venne eseguita dai carabinieri. All’interno della carrozzeria, i militari trovarono una pistola scacciacani, con sette cartucce calibro 8 – che il meccanico consegnò prelevandole da un armadietto metallico – ed un coltello a scatto con una lama di 8 centimetri e mezzo nascosto in un cassetto del banco da lavoro.
Il controllo venne esteso anche in casa del 46enne, dove spuntarono altre armi bianche e persino una bomba da mortaio modello “Brixia 35/39”, residuo bellico della Seconda guerra mondiale. Caputo, vistosi ormai scoperto, consegnò ai militari tutto ciò che nascondeva in casa: una pistola calibro 9×21 con matricola punzonata (riposta nell’armadio della camera da letto), cinque proiettili dello stesso calibro, la bomba da mortaio, due cazzottiere, 29 coltelli di vario tipo, 11 pugnali ed una sciabola. Per il meccanico, sentito il pm di turno, si aprirono le porte del carcere.