di Oronzo Perlangeli
Squinzano (Lecce) – Conferenza stampa, nella serata di ieri, del candidato sindaco Michele Maggio che si è presentato alla cittadinanza insieme ai suoi compagni di viaggio. L’incontro si è tenuto nello spiazzo in cui un tempo sorgeva il cinema Vallone.
“Con una certa emozione – esordisce il candidato Michele Maggio – introduco questo incontro che non è una apertura della campagna elettorale perché, rispettosi della legge, la apriremo quando lo consentirà la normativa, con tutti i crismi della tradizione, presentandoci di persona e in maniera collettiva agli elettori nelle piazze, in comizi rionali, guardando negli occhi i nostri interlocutori per spiegare loro quello il nostro progetto. Incontrando oggi i cittadini e la stampa la nostra idea è quella di spiegare il nostro obbiettivo: seguiremo il metodo delle cinque W che regolano l’abc del giornalismo.
Who (chi). Chi siamo. Spero di non avere bisogno di presentazioni personali; ho amministrato questo paese sino al lontano 2003. Da una decina d’anni, pur non abdicando al sacro diritto di informarmi, il momento di maggiore scoramento l’ho avuto alle ultime elezioni quando ho dovuto assistere alla quasi totale scomparsa di quell’area progressista a cui sentivo e sento di appartenere che non riuscì neanche a presentare una lista autonoma scolorendosi in una coalizione in cui erano presenti persone che con il centrosinistra non avevano nulla a che fare. Anche adesso, nella situazione attuale, diventa problematico parlare di centrosinistra sia a livello locale che nazionale. Conseguenza una sonora sconfitta che ci ha portato a cinque anni di governo di questa amministrazione che ci lasciamo alle spalle. La prospettiva di un apparentamento analogo, in questa nuova tornata elettorale, era a dir poco inquietante. Quello che mi ripetevo e ripetevo a chi mi proponeva di ricandidarmi era che avevo già dato, la mia parte l’avevo fatta. Ma, partecipando ad alcune riunioni, intravedendo l’entusiasmo in quelle forze nuove che avevano ripopolato la falcidiata area del centro sinistra, ho deciso di rimettere la mia persona a disposizione di un progetto diverso ma sempre dalla stessa parte dove ci siamo lascati quindici anni fa. Abbiamo iniziato un confronto che ancora va avanti e mi ha portato a contattare le persone che vedete adesso vicino a me, interrogandoci su cosa possiamo fare per la nostra comunità senza minimamente parlare di spartizioni e postazioni di potere, iniziando a convincere persone lontane dal mondo della politica.
What (che cosa). Che cosa vogliamo fare e perché. Soprattutto vogliamo dare a questo paese una svolta netta e radicale nella gestione e nell’agire nell’amministrazione della cosa pubblica. Non è una questione di colore politico ma un dato di fatto che si può constatare a livello epidermico. Il regresso a Squinzano abbraccia tutti i campi, ha addormentato la coscienza delle persone, anche io mi stavo facendo contagiare. Quando il cittadino pensa che non si può far altro che rassegnarsi è la democrazia stessa ad essere in pericolo. Noi vogliamo, senza sembrare dei don Chisciotte, cercare di cambiare questo modo di pensare, di sconfiggere la rassegnazione, gli atteggiamenti servili dei cittadini (atteggiamenti che io ho sempre odiato) nei confronti degli amministratori perche pensiamo che debba accadere esattamente il contrario: è l’amministratore al servizio dei cittadini. Da qui il nome della nostra coalizione cambiaMenti.
Why (perché). Vogliamo cambiare questo modo di pensare cominciando da noi. La domanda che più di frequente ci viene rivolta è: ma chi ve lo ha fatto fare? La risposta è semplice: nessuno. C i ha guidato l’idea di un nuovo percorso del centrosinistra; non abbiamo carriere da crearci, non facciamo accordi segreti, ma non siamo talebani né ci atteggiamo a puri perché, come diceva Nenni, bisogna stare attenti a fare i puri perché arriva sempre uno più puro che epura. Cercheremo di portare una ventata di aria fresca nella gestione della cosa pubblica, non faremo un programma in cui dichiareremo di fare tutto il fattibile. Se i cittadini ci daranno il loro consenso, sappiamo che troveremo una situazione difficile i cui contorni non sono individuabili. L’entità della situazione contabile, in teoria, la si dovrebbe definire con il ragioniere del comune, noi a Squinzano il ragioniere comunale non lo abbiamo, pensate come siamo messi. Affronteremo i problemi che affliggono la nostra comunità nel pieno rispetto della legalità. Può sembrare banale ma la storia di questo paese insegna che già questo è un comportamento rivoluzionario, basta avere come parametro i principi della Costituzione in base alla quale tutti i cittadini sono uguali e l’amministrazione della cosa pubblica deve essere imparziale. Vi invito a riflettere sul se e quando questi principi abbiano trovato attuazione in questo paese negli ultimi quindici anni.
When (quando). Quando cominceremo? Da subito. Anzi, noi abbiamo cominciato già da qualche tempo, anche se ci è stato detto da più parti che ormai è tardi e che dovevamo deciderci prima. Altro alibi per coscienze pigre che non si vogliono mettere in gioco e vogliono mantenere un atteggiamento servile. Non accetto la supponenza di chi crede di essere proprietario dei voti che gli sono stati accordati, io non lo sono mai stato neanche quando di voti ne ho presi cinquemilacinquecento, che non erano altro che il mandato dei cittadini a governare la cosa pubblica secondo i semplici principi di equità sociale. Quando qualcuno dice che uno dei candidati ha tanti voti, in realtà sta dicendo che noi siamo una comunità di servi che ci facciamo portare come dei sacchi di patate che si possono spostare di qua e di là. Con il nostro progetto noi stiamo scommettendo sulla dignità dei cittadini che vogliono votare liberamente chi credono più degno di amministrare, e che non sia gente sul libro paga di nessuno. Non raduneremo folle oceaniche ma il nostro progetto comincia a suscitare entusiasmo, lo si legge nei volti sorridenti e nella voglia di fare delle persone che incontriamo e in noi stessi.
Where (dove). Il luogo non è casuale, cinque minuti dopo che abbiamo chiesto il permesso per questa manifestazione è stata installata questa impalcatura che in parte ci risparmia la vista di quello che c’è dietro. Come tutti sappiamo, qui sorgeva il cinema Vallone e la sua vicenda e paradigmatica di quanto finora è stato detto. Nell’ultimo periodo della mia seconda consiliatura, dopo aver affrontato per anni problemi urgenti uno per tutti la rete fognaria nera, abbiamo preso in esame il problema del cinema Vallone; c’era chi pensava che andasse demolito e chi ristrutturato. Oggi non c’è poi molto da disquisire in quanto il cinema alla fine è stato demolito. Ma non possiamo esimerci dal chiederci alcune cose: la destinazione di questo spazio era conforme all’area in cui era locato? L’Impresa che eseguì i lavori fu individuata secondo i principi stabiliti dalla normativa? Il risultato di come si è operato è sotto gli occhi di tutti. Dopo un lungo contenzioso in cui tutti hanno torto alla fine questo spazio è stato asservito ad una proprietà privata. Quindi un’ultima domanda: il tutto si è svolto secondo i principi dell’imparzialità?
Per concludere vorrei dire che per noi affrontare questa campagna elettorale, a prescindere dal risultato, vuol dire piantare di nuovo i semi della rinascita di un’area che sopravviverà a queste elezioni, nessuno avrà contropartite per il suo impegno. Iniziative come la nostra, quando sono percepite sincere e reali, hanno sempre incontrato sostegno. Se stessimo sbagliando, se stessimo perdendo tempo e gli elettori ci dessero un sonoro ceffone, la figura peggiore chi l’avrebbe fatta? Noi o quelli che all’infuriare della battaglia hanno preferito nascondersi dentro casa, oppure andare a stringere accordi per postazioni più remunerative a livello personale? Per questo non abbiamo paura di niente grazie al vostro entusiasmo e al vostro consenso che ci accompagnerà nel corso della campagna elettorale”.
Chiarendo in maniera inequivocabile quello che è il motivo fondante e gli stimoli che muovono la sua lista, Michele Maggio si è presentato al paese. I cittadini seguiranno con attenzione il programma di buon governo che CambiaMenti illustrerà nel corso della campagna elettorale, comparandolo con quelli delle altre liste, per scegliere con cognizione (si spera) il governo di Squinzano per i prossimi cinque anni.