CAVALLINO (Lecce) – È tutto pronto per una domenica in cui la danza contemporanea sarà la grande protagonista sul palcoscenico del Teatro “Il Ducale” di Cavallino, alle 19. Sarà un viaggio emozionante per il pubblico in sala, arricchito dal talento di giovani ballerini e musicisti. La compagnia emergente Neos Dance Company, da poco costituita sotto la guida coreografica e direttiva di Federica Latorre, debutta con il suo primo spettacolo “HORUS” ispirato alla più significativa delle divinità del Pantheon egizio. La seconda parte dello spettacolo, “TerrAmare” è dedicata al Salento e a tutte le terre bagnate dal mare: le atmosfere evocano suoni, luci e colori tipici dei paesaggi del sud Italia in una rivisitazione nostalgica e poetica. Lo spettacolo è costituito da 24 danzatori e ha una durata di 60 minuti nella versione estesa.
L’evento artistico è stato curato dalla direttrice della compagnia, Federica Latorre e vede la partecipazione, nel primo tempo, di ballerini professionisti e nel secondo tempo del Maestro Francesco Petralla al violino e degli allievi dei corsi di avviamento professionale dell’Accademia Damus, la prestigiosa scuola leccese dove si sono formati la maggior parte dei talenti in scena domenica. L’organico della compagnia è formato da quattro danzatori, un uomo e tre donne. Le coreografie sono a cura di Federica Latorre, coreografa e danzatrice nello stesso spettacolo.
INTERVISTA ALLA DIRETTRICE ARTISTICA, COREOGRAFA E BALLERINA FEDERICA LATORRE
La seconda parte dello spettacolo che andrà in scena a Cavallino, intitolato TerrAmare, è un omaggio al Salento, ai suoi colori e al suo mare: la sua terra è fonte d’ispirazione artistica?
“Certo! Nell’ultimo anno in particolare mi è capitato di viaggiare un po’ e di fare caso ai paesaggi che mi circondavano: ci sono tanti posti mozzafiato ma la particolarità e l’autenticità che suscitano le terre del Salento… sono radicate in me, nel profondo”.
C’è un bellissimo video di presentazione di terrAmare: come nasce l’idea e cosa racconta questo spettacolo? Dobbiamo attenderci anche delle interessanti coreografie?
“L’idea di realizzare questo spettacolo aleggiava nella mia testa già da un paio di anni e una volta deciso (con la scuola DAMUS Accademia) di svilupare il progetto, mi sono messa all’opera con dedizione per costruire uno spettacolo in cui, attraverso video-proiezioni, luci, musiche e coreografie, il pubblico si sentisse coinvolto in una sorta di film”.
C’è una meravigliosa squadra che si esibirà sul palcoscenico del “Ducale” di Cavallino: ci racconta chi sono i protagonisti e come sono stati scelti?
“I protagonisti di questa serata sono 25 danzatori, misti tra allievi della scuola DAMUS Accademia e danzatori professionisti. In più è prevista la partecipazione straordinaria del maestro di violino Francesco Petralla”.
Neos è alla prima produzione intitolata “Horus”, che richiama una divinità egizia fino ad arrivare alle origini del cristianesimo: ci sono citazioni e temi molto impegnativi. Sente la tensione di questa prima sfida?
“Sì, la tensione è particolarmente alta perchè è uno spettacolo d’esordio qundi sarà importante capire il riscontro da parte del pubblico in quanto, il tema trattato è piuttosto impegnativo”.
Cosa le ha insegnato l’arte della danza? Le ha cambiato la vita?
“La danza, oltre ad essere una forma d’arte, è una disciplina e in quanto tale è formativa non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto mentale e caratteriale. Si impara a gestire l’emotività e ad ‘usare’ la danza per raccontare qualcosa di personale. Sul palco si può interpretare un ruolo ma si è comunque se stessi più che in qualsiasi altro posto. Paradossalmente il palco è un luogo di verità. La danza sì, ti cambia la vita e diventa tutta la tua vita”.
Lei consiglierebbe a tutti di fare danza? Ci sono sempre così pochi uomini: è colpa dei pregiudizi?
“Purtroppo ci sono ancora molti pregiudizi in merito alla questione ‘danzatori uomini’, chiaramente non parliamo di realtà di alto livello, ma contesti di ignoranza in cui la frase ricorrente è: ‘Mio figlio non lo mando a danza perché la danza è per le femmine’. Mi cadono le braccia quando sento queste affermazioni: l’arte non fa distinzione di alcun tipo”.
Quanto allenamento c’è dietro allo spettacolo di domenica? Che tipo di pubblico si aspetta?
“Dietro lo spettacolo di domenica, ma in fondo dietro ogni spettacolo, ci sono mesi di duro lavoro. Le ore di sala prove, di organizzazione amministrativa e tecnica non si possono contare. Come recita una famosa citazione: ‘Lo spettacolo è solo la punta dell’iceberg’. Mi aspetto di trovare un pubblico empatico e coinvolto. E’ importante per un performer ricevere la stessa energia che dona durante un’esibizione: è l’adrenalina il motore di tutto. Dare e ricevere emozioni è quello che ci fa amare tanto quest’arte”.
Breve curriculum vitae di Federica Latorre:
Federica, dopo aver studiato a Lecce, si è specializzata a Roma conseguendo il diploma al Daf (Dance Arts Faculty) sotto la direzione artistica di Mauro Astolfi. Rientrata a Lecce comincia a lavorare come insegnante e coreografa presso Damus Accademia riscuotendo numerosi successi in concorsi nazionali e internazionali.