LECCE – È decorso più di un anno da quando il Vice Sindaco comunicava alla Città l’avvenuta approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’istituzione dell’organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento e del relativo regolamento che ne avrebbe disciplinato le funzioni. Bernardo Monticelli Cuggiò traccia un bilancio impietoso e bacchetta il vecesindaco Alessandro Delli Noci: Da più di un anno nulla si è più saputo.
“Forse l’assessore alla Trasparenza e Legalità ben avrebbe fatto ad evitare l’ ‘esproprio’ della materia all’assessore Mignone con delega al Contenzioso e lasciare a lui la responsabilità e l’attuazione della misura.
Quello che era stato decantato come uno strumento teso alla salvaguardia di piccole aziende, posti di lavoro e famiglie, attanagliate da una crisi economica senza precedenti, prevedendo la possibilità di estinguere il debito, per evitare di subire l’espropriazione forzata dei beni e riacquistare la credibilità sociale, è rimasto sulla carta.
Quando le opposizioni contestavano il difetto di competenza all’assessore Delli Noci, in sede di replica lo stesso dichiarava ‘… se a qualcuno infastidisce il dinamismo del mio assessorato, se ne deve fare una ragione…’.
Più che di dinamismo autocelebrativo, si tratta di immobilizzo dettato da incapacità ed inadeguatezza.
L’avviso pubblico per la nomina del Referente dell’Organismo della crisi e quello per la formazione dell’elenco dei Gestori della crisi (figure essenziali del procedimento) hanno visto la partecipazione, rispettivamente, di 11 e 23 candidati.
I quesiti posti all’Ordine dei Dottori Commercialisti sono stati evasi.
Ci chiediamo:
L’assessore Delli Noci prenda consapevolezza della sua insipienza sul progetto e lasci al collega Mignone, delegato al Contenzioso e, tra l’altro, avvocato, la guida della materia, con l’auspicio che si dia attuazione alla misura che rappresenta un supporto importante per la comunità”.