VERNOLE (Lecce) – ll capogruppo dell’opposizione del Comune di Vernole Luca De Carlo chiarisce e chiede un confronto pubblico al Sindaco Franco Leo. “Abbiamo sempre inteso la vita istituzionale come servizio per il territorio e per i cittadini. In quest’ottica sono stati riconosciuti e pagati molti debiti pregressi – non riferibili alla nostra Amministrazione 2013-2018 – e lo abbiamo fatto sempre in maniera legale e leale”.
“Con la delibera di Consiglio Comunale n. 24 del 26.09.2016 si approvava la nostra risposta ai quesiti che la Corte dei Conti poneva sulla situazione economico-finanziaria del Comune di Vernole, tra cui i debiti fuori bilancio per milioni di euro che sino a quel momento e al nostro insediamento nel 2013 non erano mai stati presi in considerazione.
Nella stessa risposta si indicava alla Corte dei Conti come, secondo noi, l’appalto aggiudicato nel 2012 con un contratto di 20 anni per il servizio di fornitura elettrica e di pubblica illuminazione dovesse essere rivalutato ed eventualmente rinegoziato a vantaggio del Comune di Vernole. La stessa indicazione data agli uffici con delibera di giunta n. 115 del 07.07.2016, con cui si dava mandato di valutare e verificare i contratti esistenti.
Nel valutare quanto detto e nel vedere le immagini allegate non bisogna mai dimenticare che quel servizio è stato affidato nel 2012. I pagamenti delle bollette, di cui qualcuno tanto ha parlato in questi giorni, sono parzialmente congelati solo perchè i responsabili stanno verificando eventuali anomalie di quanto richiesto dalla società appaltatrice. I soldi per i pagamenti, così come indicato ogni anno dai responsabili, sono in bilancio e i responsabili sapranno SE, COME E QUANTO PAGARE perchè, ricordiamo ancora una volta, che SE, COME E QUANTO PAGARE non lo decide il sindaco o l’assessore di turno, ma lo decide un responsabile in base a ciò che dispone la Legge e agli appalti aggiudicati (in questo caso nel 2012).
Come già detto le scelte sono due e molto chiare: dare forza alle voci da bar o provare ad informarsi sui documenti per poi avere una precisa idea su ogni fatto. Oltre a provare ad amministrare per il bene comune, bisognerebbe anche provare a raccontare le cose come stanno, con onestà intellettuale.