NARDO’ (Lecce) – Il Ministero dello Sviluppo Economico ha assegnato al Comune di Nardò un contributo di 130 mila euro per la realizzazione di progetti relativi all’efficientamento energetico e allo sviluppo sostenibile, in particolare degli edifici pubblici. Si tratta di risorse previste dal decreto legge n. 34 del 30 aprile 2019 “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” (cosiddetto “Decreto Crescita”), poi convertito con la legge n. 58 del 28 giugno 2019, e assegnate con il criterio della popolazione residente di ciascun comune.
L’amministrazione comunale ha deciso di utilizzare queste somme per la riqualificazione e l’efficientamento energetico del Museo della Memoria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Bagno, che necessità di un intervento di questo tipo. L’immobile che ospita il museo, sito sul lungomare Alfonso Lamarmora, presenta infatti elementi di deterioramento strutturale e non risulta perfettamente adeguato dal punto di vista energetico e della sostenibilità.
“Abbiamo deciso di investire queste risorse sul Museo della Memoria – spiega l’assessore ai Musei Mino Natalizio – perché negli ultimi anni siamo stati molto attenti ai contenuti e agli aspetti gestionali e meno a questioni di tipo strutturale. È giunto il momento di migliorare l’immobile, renderlo energeticamente efficiente e quindi pienamente adeguato alla esigenze di chi vi opera e dei tanti visitatori. Questo è uno dei nostri contenitori culturali più importanti, che rappresenta una pagina straordinaria della storia di Nardò e che continua ad attrarre tante persone da tutto il mondo”.
Nell’immediato dopoguerra, migliaia di persone sopravvissute al nazismo si riversarono in Puglia. Le forze alleate, inglesi e americane, individuarono nel borgo di Santa Maria al Bagno e nelle località di Cenate e Mondonuovo, i luoghi ideali in cui allestire un campo di accoglienza diffuso (altri campi furono allestiti a Santa Maria di Leuca, Santa Cesarea Terme e Tricase Porto). Il Displaced Persons Camp n.34 di Santa Maria, il più grande, fu attivo dalla fine del 1943 al luglio del 1947 e ospitò migliaia di ebrei. In virtù di questa storia di rinascita, integrazione e solidarietà, nel gennaio 2005, la Città di Nardò è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Per ricordare questa pagina di storia l’APME (associazione pro murales ebraici) ha fatto sin dagli anni ’80 un intenso lavoro di recupero delle memorie, promuovendo la nascita del Museo, poi realizzato su progetto di Luca Zevi e inaugurato nel 2009.
Oggi il museo custodisce i murales originali dipinti da Zvi Miller, artista ebreo-rumeno che soggiornò nel Campo n. 34. Unici nel loro genere, si caratterizzano per l’alto valore documentale, essendo la sola testimonianza di tipo grafico esistente in Europa dell’Aliyah Bet, del viaggio che all’indomani della guerra condusse i sopravvissuti ebrei nella Terra Promessa. Il museo ospita inoltre una mostra fotografica permanente, oggetti e documenti che proiettano il visitatore in quella che era la vita nel Campo. Una vita finalmente normale e serena, caratterizzata da rispetto e integrazione tra culture, religioni e lingue diverse. Video documentari offrono al visitatore un ulteriore momento di approfondimento.