MELENDUGNO/VERNOLE/STRUDA’ (Lecce) – Erano diventati il terrore dei cittadini dei comuni salentini per una serie di furti in abitazioni spostandosi da un paese all’altro a bordo di una Giulietta. Una banda partita dai Balcani con il chiaro intento di saccheggiare a raffica le abitazioni del territorio salentino. E che per un certo periodo era riuscita a farla franca prima che un componente venisse arrestato dopo l’ennesima scorribanda a domicilio. In manette, nella giornata di oggi, sono finiti due altri elementi della banda di predoni. Si tratta dei fratelli di origini serbe Vladan Radosavljevic, di 35 anni e il 19enne Elvis Radosavljevic, arrestati a conclusione di un’indagine condotta dai carabinieri. Mentre un terzo membro era già stato arrestato. L’inchiesta, però, non è conclusa. Perchè i componenti della banda potrebbero essere di più.
Le indagini hanno consentito di fare luce su tre furti in abitazioni (due riusciti, uno tentato) compiuti tra marzo e aprile scorso. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, le testimonianze di persone informate dei fatti e il lavoro dei carabinieri sul territorio hanno permesso di chiudere il cerchio su un fenomeno che aveva destato particolare allarme nella popolazione dei comuni della Grecìa salentina. Sono stati ricostruiti gli episodi. I due colpi riusciti risalgono entrambi al 19 marzo.
Il primo, a Melendugno. Dove i due fratelli, dopo aver forzato la persiana del salone, entrarono nell’abitazione di O.D., 42enne, del posto, trafugando 2 orologi; una fede nuziale; un salvadanaio contenente 150 euro; una macchina fotografica; un orecchino in argento; 60 euro e un paio di occhiali da sole. Il secondo colpo messo a segno sempre quel giorno venne compiuto in casa di G.P., 55 anni, di Vernole. In questo caso i ladri, dopo aver forzato il portone d’ingresso, scapparono con una playstation; un orecchino in acciaio; un orecchino in oro giallo con incastonato un brillantino, un bracciale in argento, tre orologi da uomo, un orologio da donna e la somma contante di 600 euro.
La banda tornò in azione il 9 aprile. In quel caso, però, il furto in casa del 71enne V.M. nella frazione di Strudà non andò a segno grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Vernole che riuscirono a mettere in fuga i ladri scappati a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta (le cui targhe risultavano appartenere ad un’altra autovettura e segnalate per furto). Da qui l’accusa di ricettazione.
Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere il gip rimarca come le modalità dei furti denotino la spregiudicatezza e la sfrontatezza degli indagati che hanno agito in pieno giorno, con il volto scoperto, mettendo a soqquadro gli appartamenti delle vittime rubando diversi beni.