GALATONE (Lecce) – Una consulenza per accertare eventuali responsabilità nella strage del 26 novembre scorso quando hanno perso la vita quattro persone lungo la circonvallazione di Galatone. Il conferimento dell’incarico, all’ingegnere stradale Antonio Vernaleone, è fissato per venerdì. Investigatori e inquirenti (fascicolo coordinato dal pm Donatella Palumbo) non intendono lasciare nulla di intentato su un incidente in cui le colpe sembrano cristallizzate e concentrate sul conducente della Golf, una delle quattro vittime. Si intende sgomberare il campo da qualsiasi dubbio su un mancato rispetto delle norme di sicurezza, ipotesi comunque marginale, se confrontata con la condotta dell’automobilista.
Alessandro Liguori, 44 anni, di Aradeo, procedeva ad una velocità piuttosto sostenuta. Era in ritardo per raggiungere il posto di lavoro distante poche centinaia di metri dal punto in cui si è consumata la strage. E aveva pigiato forte l’acceleratore. Una scheggia che ha travolto gli operai impegnati nei lavori di potatura lungo la strada quando è avvenuto l’incidente. L’impatto è stato violentissimo e non ha lasciato scampo.
A perdere la vita oltre al conducente della Golf anche Pasquale Filieri, 62 anni, titolare della ditta Eco.man Salento e gli operai Luigi Casaluci, 64 anni, prossimo alla pensione e Tony Mezzi, 35 anni. Gravemente ferito, invece, un terzo operaio: Gianni Benegiamo, sempre di Galatone. Si trovava sul cestello elevatore del camion. Le sue condizioni, a distanza di giorni, sono gradualmente migliorate. Giuseppe e Antonio Filieri, figli del titolare della ditta sono difesi dall’avvocato Roberto De Mitri Aymone; la moglie e la figlia dall’avvocato Speranza Faenza; la madre e le due sorelle di Antonio Mezzi, invece, dall’avvocato Pasquale Gaballo. La madre e due fratelli di Luigi Casaluci, un uomo ed una donna, infine, sono assistiti dall’avvocato Paolo Cuna.