CORIGLIANO D’OTRANTO (Lecce) – Avrebbe reso la vita dei vicini un autentico inferno tanto da incutere su un intero nucleo familiare paure e continue ansie. M.A.S., 65ene, di Corigliano d’Otranto, è finita sotto processo con l’accusa di stalking così come disposto dal gup Giovanni Gallo nei giorni scorsi al termine dell’udienza preliminare. Il processo scatterà il 23 giugno davanti al giudice monocratico Maddalena Torelli. In aula sarà presente anche la persona offesa costituitasi parte civile con gli avvocati Maria Luisa Greco e Angela Rizzo.
Più episodi iniziati nel marzo del 2013. Da quel momento una sequela di molestie e dispetti, molti di pessimo gusto. M.A.S., questo racconta l’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Giovanna Cannarile, suonava il campanello dei vicini che abitano al primo piano dello stesso stabile anche di notte; lasciava dietro il portoncino polevere e spazzatura a terra; imbrattava la porta d’ingresso con sputi di caffè o la danneggiava con oggetti appuntiti danneggiando la maniglia; colpiva ripetutamente con il manico della scopa la telecamera installata nell’atrio in comune; si appostava dietro l’uscio di casa in silenziosa attesa dell’arrivo dei vicini per spaventarli e infastidirli.
O ancora agitava i panni sporchi al passaggio degli inquilini che evitavano persino di affacciarsi dal balconcino di casa per non sentire le sue offese e le sue risate di scherno immotivate. E lo avebbe fatto senza un’apparente giustificata motivazione. L’imputata è difesa dall’avvocato Franco Melissano.