CAMPI SALENTINA (Lecce) – È di 6 mesi la richiesta di condanna invocata nei confronti di Angelo Francesco Sirsi, ex assessore comunale di Campi Salentina di 60 anni, (dimissionario da tempo), accusato di falso e truffa aggravata. A formulare l’atto d’accusa è stato il vice procuratore onorario Vito Russo, al termine della propria requisitoria, nel processo che si sta celebrando davanti al giudice monocratico Annalisa De Benedictis.
L’inchiesta è stata avviata con un esposto depositato dall’avvocato Serena Assenzio in veste di consigliere comunale con firma congiunta dell’altro consigliere Massimo Como (assistiti dall’avvocato Raffaele Benfatto) dopo un regolare accesso agli atti. Da qui l’apertura di un fascicolo da parte del pubblico ministero Maria Vallefuoco e l’iscrizione nel registro degli indagati dell’assessore.
Secondo quanto ipotizzato dall’accusa, l’allora assessore avrebbe falsamente attestato la partecipazione a riunioni di giunta e del coordinamento cui Sirsi sarebbe risultato assente. Da qui l’ipotesi di truffa. Il Comune di Campi avrebbe così accreditato presso la banca dove lavorava Sirsi per l’anno 2013 circa 3mila e 900 euro e 1200 euro per l’anno successivo. Le false attestazioni alle riunioni avrebbero interessato decine e decine di sedute.
Sirsi ha sempre ribadito la propria fiducia nella magistratura sicuro di poter chiarire la propria posizione davanti a un giudice rimarcando come uno dei due denuncianti sia stato coinvolto in procedimenti dopo alcune querele presentate dallo stesso Sirsi. Avviate le arringhe difensive degli avvocati Michele Palazzo e Fritz Massa, la sentenza è stata rinviata a fine settembre. Ha già preso la parola anche l’avvocato Pasquale De Luca, legale della Banca Findomestic, unica parte civile nel procedimento. Il Comune di Campi Salentina, infatti, ha rinunciato alla costituzione nonostante le somme concesse all’ex assessore fossero state erogate proprio dall’ente comunale.