UGENTO (Lecce) – Otto anni di reclusione con l’accusa di aver abusato delle figlie minorenni della nuova compagna dal 2015 al 2017. Questa la richiesta di condanna invocata dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci nei confronti di un 50enne di Ugento, comune in cui si sarebbero verificati i fatti. L’uomo, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata, si trova in carcere dopo aver violato le prescrizioni relative alla misura dei domiciliari. In giornata, davanti ai giudici della prima sezione (Presidente Stefano Sernia), subito dopo la requisitoria del pubblico ministero hanno discusso gli avvocati delle parti civili, Biagio Palamà per il padre e Roberto Bray per la madre. La sentenza è stata rinviata all’8 luglio quando il Tribunale si chiuderà in camera di consiglio subito dopo l’arringa dell’avvocato dell’imputato, il legale Martino Carluccio.
A mettere in moto le indagini, nell’ottobre del 2017, è stata la segnalazione arrivata dall’ospedale di Gallipoli dove ad una delle figliastre vennero rilevate lesioni compatibili con una violenza. Non fu la sola accusa. Quasi parallelamente arrivò anche un rapporto della Comunità con le confidenze della seconda ragazzina. Parlò ad un’operatrice di toccatine e palpeggiamenti per mano dello zio in salotto. Accuse confermate in una successiva audizione protetta.
Sulla scorta delle indagini condotte dai militari della locale stazione il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci chiese una misura cautelare per l’uomo rigettata dal gip ma accolta, in seconda battuta, dal Riesame a cui la Procura presentò appello. Dopo il rinvio a giudizio si è aperta l’istruttoria in cui sono stati sentiti i genitori, la psicologa Sara Scrimieri, il perito nominato dal Tribunale Virgilio Palmariggi. Curatore speciale è stata nominata dal Tribunale per i Minori l’avvocato Tiziana Petrachi.