LECCE – Sevizie e abusi sessuali su una bimba di 7 anni compiuti dal padre “coperto” dalla moglie che non avrebbe impedito che l’uomo continuasse in quelle squallide attenzioni sulla figlia. Una coppia di genitori, residente a Lecce, dovrà comparire il 24 novembre davanti al gup Michele Toriello per l’udienza preliminare e difendersi così dall’accusa violenza sessuale aggravata dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero Stefania Mininni.
L’indagine si incrocia con un primo filone d’inchiesta per il quale i genitori sono stati rinviati a giudizio per presunti maltrattamenti sempre sulla figlioletta. La bimba, però, allontanata da casa, ha trovato un rifugio e un approdo sicuro dove ha raccontato altro. Qualcosa di estremamente raccapricciante come appurato dagli agenti della Squadra Mobile specializzata nei reati contro le persone che si sono avvalsi di consulenze psicodiagnostiche e tecniche sul materiale informatico sequestrato (accertamenti effettuati rispettivamente dalla dottoressa Mariangela Pascali e dal consulente informatico Claudio Leone).
Siamo a cavallo del 2017. Tra le pareti domestiche la bimba sarebbe stata violentata dal padre che sarebbe stato coperto dalla moglie nelle sue squallide azioni. La ragazzina veniva baciata dal genitore sulla lingua. Palpeggiata nelle parti intime con le mani e, in alcuni casi, seviziata con un accendino o un bastone. L’uomo non si fermava mai. Neppure quando la bimba piangeva e per le violenze subìte, in alcune occasioni, sanguinava. Padre molestatore, madre complice sotto lo stesso tetto. La donna, infatti, non interveniva quando vedeva il marito abusare della figlia. Non si sarebbe opposta. Anzi. Si sarebbe resa concorrente nel reato di violenza sessuale avallando il comportamento dell’uomo rassicurando la figlioletta che, con quelle squallide pratiche, “avrebbe imparato a comportarsi bene”.
Ora la piccola si trova in un Comunità dove lentamente sta cercando di riacquistare un minimo di serenità supportata e aiutata dagli operatori a cui la piccola si è confidata. Lo ha fatto più e più volte raccontando prima i presunti maltrattamenti (confermati nel corso di un incidente probatorio) e poi gli abusi. A difendere gli imputati, gli avvocati Roberto Rella e Fabrizio Pisanello. Curatore speciale della minore, invece, è stata nominata l’avvocato Simona Guido.