“Giampiero Esposito, Responsabile del Reparto cardiochirurgia della clinica Mediterranea di Napoli, è una delle grandi personalità della medicina italiana”. Michele Emiliano ha presentato in questo modo la candidatura del luminare salentino, domenica scorsa all’Hilton di Lecce. Il chirurgo leccese è una delle punte di diamante in campo con il governatore uscente nella lista “Emiliano Sindaco di Puglia”: essendo un “addetto ai lavori” ha conosciuto sul campo i problemi della sanità e ha una visione chiara di quali interventi legislativi ed economici sono necessari per lo sviluppo e l’efficienza di un settore che impegna la maggior parte del budget regionale.
“Abbiamo avuto la fortuna di aver legato il dottor Esposito alla Puglia, al Salento e alla città di Lecce (non riesce più a fare a meno della nostra amicizia) e sono onorato di averlo al mio fianco – ha continuato Emiliano – In questa campagna elettorale abbiamo cercato di puntare proprio sulle personalità come la sua: gente per bene e competente (e non sui professionisti delle preferenze!). Giampiero Esposito è un professionista molto apprezzato, con molto seguito, e la sua determinazione e la sua intelligenza gli stanno suggerendo le mosse migliori. Da lui posso imparare tante cose che ancora non so sul suo mondo così complesso e affascinante”.
INTERVISTA AL DOTTORE GIAMPIERO ESPOSITO
Dottore, perché un medico così importante della sanità italiana come Lei sente di scendere in campo al fianco del governatore uscente, Michele Emiliano?
“Dopo aver incontrato Michele Emiliano, quando mancava solo un mese e mezzo alle elezioni, mi sono convinto che si può fare qualcosa di molto importante per migliorare la sanità pugliese. Prima di accettare ho voluto valutare, considerare e verificare quelli che erano i dati su cui si basavano le critiche degli avversari di Emiliano in questo settore. Ho verificato che i dati che hanno portato ai cosiddetti Lea, quindi al piano di rientro, certificano in maniera incontrovertibile che il presidente della Regione Puglia ha fatto fare grandi passo avanti alla sanità pugliese. Certo, non siamo ancora ai livelli ottimali che dovremmo raggiungere. Ci sono ancora diversi problemi da risolvere. Ma ricordiamoci che i dati che riguardano la gestione della sanità da parte di Emiliano certificano dei grossi cambiamenti in meglio in questi ultimi 5 anni”.
Come si possono frenare i “viaggi della speranza” che i pugliesi fanno verso le strutture sanitarie del nord?
“Possiamo migliorare puntando su due principali obiettivi: sul personale medico, paramedico, assistenziale e rafforzando l’assistenza territoriale. I servizi ospedalieri migliorano se migliora l’assistenza territoriale”.
Dall’Europa arriveranno tantissime risorse da investire sulla sanità. Per quanto riguarda la sanità pugliese, Lei come le investirebbe? Da dove bisogna cominciare?
“È facile dire ricostruendo nuovi ospedali, ma per questo ci vogliono tempi molto lunghi. Possiamo puntare su un livello qualitativo che sia comparabile a quello delle migliori realtà sanitarie proprio sfruttando i tanti fondi che metterà a disposizione l’Europa. Potremo migliorare la qualità del personale e anche la quantità del personale (a parità di popolazione in regioni come l’Emilia-Romagna è stato concesso di assumere molti più medici, infermieri e operatori). Inoltre, dobbiamo essere in grado di usare mezzi che ci consentano di ridurre i consumi inaccettabili, soprattutto per quello che riguarda i presidi medici, che a volte hanno costi eccessivi. Accertando quelli che sono i bisogni reali dei cittadini si possono fare dei buoni risparmi investendo meglio”(per guardare l’intervista cliccate sull’immagine ndr).