TORRE DELL’ORSO (Lecce) – Una novità editoriale unica e ricca di prospettive. Il volume su “Torre dell’Orso, una località balneare salentina tra ricerca e memoria”, raccoglie studi di settore che riguardano il sito archeologico, le alte falesie della costa e il sistema eco-ambientale rappresentato dalla pineta marina, accompagnati da mirate indagini vedutistiche antropologiche legate alle foto d’epoca che documentano a partire dagli anni ’60 del Novecento il progressivo ed eccentrico popolamento del borgo.
La ricerca – si legge nel comunicato – non trascura neppure di riprendere e rilanciare il mito delle due sorelle, i due faraglioni in prossimità della costa, che nell’immaginario collettivo cercano di contendere alla torre non certamente il primato identitario, ma una diversa e più completa connotazione della località balneare. Il volume, in estrema sintesi, si occupa in forma organica di un sito conosciuto come la perla delle marine di Melendugno e ha l’ambizione di porsi come ineludibile riferimento per altre future ricerche che sappiano coniugare il rigore scientifico (tipico dell’archeologia e della geologia) con la storia di un territorio risanato che si apre all’insediamento umano.
Dietro la corsa al costruito tempo-liberistico vi è un patrimonio culturale nascosto da tutelare, ora riemerso nitidamente dagli studi e da difendere dall’incuria e dal un turismo selvaggio, obiettivo irrinunciabile per dare un futuro ad un paesaggio costiero unico ed invidiabile. Dal Comitato per la Marina di Torre dell’Orso dichiarano “siamo felici di aver promosso questa iniziativa culturale che ha potuto vedere la luce grazie al prezioso supporto del curatore dell’opera, il professor Mario Spedicato, e di coloro che hanno offerto i loro contributi, l’architetto Riccardo Carrozzini ed i professori Fabio Lettere, Michele Mainardi, Paolo Sansò e Carlo Stasi. Questo libro lo dedichiamo a tutti coloro che amano la Marina di Torre dell’Orso ed a coloro che si impegneranno perché la stessa possa tornare agli antichi splendori”.